Le pagelle di Napoli-Spal 1-0

Nessuna squadra di serie A ha perso tante volte consecutive contro il Napoli quanto la Spal. Nessuno mi fa soffrire quanto la Spal. Per fortuna questa volta Alex Meret è dalla nostra parte. Se mantiene questa media punti il Napoli arriva a 91 punti...
  • di Boris Sollazzo

    La settimana prenatalizia mi ha rubato il tempo per le pagelle di Cagliari-Napoli. Consentitemi però di affibbiare un triplice 8 a Milik per quella punizione (ma anche per quel colpo di testa, dimostra di non essere un bomber vero: di solito quelli forti non sanno segnare con tutto il corpo e a Liverpool fa una magia e l’unico tiro che poteva, mettetevelo in testa), a Ancelotti per il labiale della frase rivolta a Insigne e quella ai tifosi cagliaritani, a Ruiz per l’esultanza in faccia a chi ci insulta ogni volta che andiamo lì. 

    Meret 8: copre bene la porta l’Albatros, salva su Paloschi saltando e raddoppiando il volume del suo corpo neanche fosse Mr. Fantastic. E’ sicuro, essenziale, pulito. E poi, al 93’, con un Napoli inspiegabilmente terrorizzato, fa una parata che dalle nostre parti non si vedeva da tempo, che ricorda Pepe Reina all’Ollimpico contro i giallorossi. In controtempo, sul palo meno prevedibile, su un colpo di testa teso, basso, potente. Io stavo già bestemmiando, mi ero portato avanti. Lui, così alto, posizionato verso l’angolo più naturale (quello di Albiol per intenderci), fa uno scatto felino. Qualcosa che vale più di un gol in rovesciata. Parata da fenomeno vero.
    Il tempo di Meret.

    Hjsay 6: stavo per dargli una sufficienza piena, forse pure un 7. Se i compagni fossero stati più lucidi, avrebbe pure un paio di assist nel carniere. Fino all'ottantanovesimo.
    Poi spegne il cervello, come fa troppo spesso, e al 90’ tiene in gioco Paloschi che va verso la porta azzurra da solo e al 92’ e 30'' con un controllo demenziale regala l’angolo del pareggio alla Spal. Deve portare a cena per un mese Alex Meret e io dovevo saperlo che non mi dovevo illudere sul suo conto. Gli dò la sufficienza solo perché è Natale.
    Elseid, flagello di Dio.

    Koulibaly 6,5: sembra davvero troppo forte per questa serie A. Così tanto che comincia a inventarsi giocate nuove, tipo la finta in scivolata, o l’anticipo tra le linee in controtempo. Così tanto che alla fine, pur essendo il più presente a se stesso, non ci mette la garra necessaria e si lascia sfuggire un paio di uomini. La serie A è così poco allenante che rischia di farlo peggiorare come succede ai grandi tennisti nei match contro quelli troppo scarsi.
    Il re nero.

    Raul Albiol 7: gol alla Sergio Ramos, due anticipi provvidenziali. Tanto basta, anche se il sospetto che la vecchiaia si faccia sentire, alla fine, viene. Ma con una rete così, non si discute. Capitano aggiunto.
    Quando sorge l’Albiol.

    Ghoulam 6: come accade a chi sta fuori a lungo, perde brillantezza dopo una settimana dal rientro. Va detto che un Faouzi al 20% sembra comunque più efficace, utile e in palla di un Mario Rui al 100%.
    Chi Faouzi fa per tre

    Callejon 6: è un dilemma cornutissimo. Da una parte è essenziale a ogni modulo, allenatore, ritmo di gioco. Dall’altra probabilmente questo è il periodo partenopeo più nero per lo spagnolo, che sbaglia troppo spesso e lo riconosciamo solo nella fase difensiva, dove però sbaglia più del solito. Toglierlo vuol dire lasciare Hjsay da solo (e potete capire che l’albanese solo non andrebbe lasciato neanche negli spogliatoi), lasciarlo vuol dire avere la certezza di un paio di gol sbagliati (zero gol in stagione, per uno che qui è andato sempre in doppia cifra), di inserimenti tanto precisi quanto incompiuti, di un calciatore che forse è troppo forte per essere lasciato in panchina, ma sta cominciando ad avere troppi limiti per rimanere titolare. Il gol sbagliato a Liverpool è la fotografia della sua stagione.
    Ci stiamo facendo il Callejon.

    Rog 6,5: forse oggi abbiamo capito: dà il meglio quando è l’unica mezz’ala di quantità, quando il ruolo non gli richiede capacità di costruzione il suo entusiasmo fisico fa il resto. Tanti falli, tanti tackle, ovviamente un giallo che ci ricorda che è pur sempre il Policano di Zagabria, la prima occasione da gol costruita quasi da solo (inserimento, cambiamento di direzione con contrasto, tiro). Fa massa a volte caoticamente, altre goffamente, ma sempre con personalità.
    Roberto Policroato.

    Hamsik 6: ha ragione Carlo Ancelotti, è il nuovo Pirlo. Il guaio è che spesso ha i ritmi di Andrea, sì, ma di quello che ha giocato negli Stati Uniti. Sopra ritmo, come a Liverpool, scompare, sotto ritmo a volte si perde. Però due-tre palle da par suo le gioca e soprattutto, quando non c’è, si sente. Solo lui può coprire quel ruolo. Ed è forse l’unico errore del mercato del Napoli.

    Zielinski 5: fa tutto bene. Ma alla metà della velocità e della convinzione con cui dovrebbe. Quest’anno deve farci capire se è Domenico Morfeo o Eden Hazard. Se vale quello che è stato pagato o la clausola che vuole il Napoli. Piotr si nasconde troppo spesso e quando non lo fa, spesso sceglie la soluzione più sicura. L’unica che a uno come lui non si chiede.
    Non ne Piotr neanche una.

    Insigne 5: sembra più dinamico delle ultime partite. Poi, essendo Lorenzo il Magnifico, per inerzia (come a Liverpool: si vede che ancora ci penso?), una gran giocata la fa. E anche qui sfiora il gol, dialoga con Mertens in uno splendido contropiede, ma. Ma è distratto, sbaglia palle facili, è nervoso. Ci servi, ragazzo. Torna.
    Non ti vogliamo da 24, ma da 30 e lode.

    Mertens 5,5: come Lorenzo non segna in campionato dal 2 novembre. Come Lorenzo è nervoso, inquieto, poco concreto. Sbaglia un gol a porta vuota, dopo una splendida azione (doveva tirare prima, non superare il gigante Gomis), e fa rimpiangere un Milik in forma. Fa però un assist perfetto e fondamentale, su angolo, per Albiol. Per questo, mezzo punto in più. Ma anche tu, Ciruzzo, ci manchi.
    Dries…te, solitario y final.

    Ancelotti 6: questa volta non azzecca la formazione. Milik doveva giocare, Ghoulam, Zielinski e Insigne (diffidato) forse no. Ma un grande allenatore lo vedi dal coraggio e dalla fantasia. Il primo lo dimostra mettendo un Luperto che non ci capisce granché per qualche minuto ma che sente così di essere una parte importante della rosa, il secondo con Meret preferito a Ospina, e Alex para un colpo di testa impossibile da ribattere. E senza Callejon, ne ha già fatti segnare 10 dei suoi. Dovrebbe infuriarsi per gli ultimi 5 minuti, davvero da piccola squadra in cui nessuno dei suoi è lucido e ora deve trovare il modo di non far addormentare la squadra: 8 punti dalla Juve e 8 punti sull’Inter toglierebbero le motivazioni a chiunque. Carletto, tocca a te.

     

    Ruiz 6: inizia con due giocate delle sue, poi fa tre errori consecutivi per presunzione. Rimane il sospetto che sarà uno dei migliori molto presto, ma non deve innamorarsi di se stesso.

     

    Luperto 6: i primi due minuti sono un film dell’orrore, il resto un thriller. Per fortuna arriva il lieto fine.

     

    Diawara sv: dovrebbe fare massa, ma il sospetto è che la cosa migliore che farà quest’anno è farci fare cassa.

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