Le pagelle di Napoli-Juventus 1-2

Ottima partita di un grande Napoli pieno di orgoglio e sfiga. Il dramma è che ho capito che ormai mi è venuta la sindrome di Stoccolma: subire dei torti dagli juventini mi fa sentire rassicurato. Senza, perderei ogni riferimento
  • di Boris Sollazzo

    Meret 5,5: capisce che la Juve non avrebbe tirato in porta ed esce per non prendere freddo. Scherzi a parte, l'uscita è ingenua. Non un errore, tecnicamente, ma da quello che sarà il numero uno dei portieri italiani si doveva sperare in una gestione più furba del momento per evitare almeno il rosso. Lo sa talmente bene, che alla fine, ma solo alla fine tira indietro la gamba. Ma contro la Juve non basta. Meno freddo del solito.
    Buonanotte ai t(r)uffatori.

    Malcuit 4: la sua peggiore partita da quando è a Napoli. L'errore sul primo gol è imperdonabile. Quando si alza il livello, arranca. Forse andava sostituito lui e non Milik, al 25°. Lo abbiamo sopravvalutato, probabilmente: uno con i suoi limiti difensivi, per ora, può giocare solo contro le squadre dalla Roma in giù.
    Ieri gli ho augurato ogni Malcuit.

    Maksimovic 6: un paio di discese di ottima fattura, buona attenzione difensiva. Alla fine non sta demeritando come centrale, anche se non ha mai picchi nella prestazione. Certo, con questo Koulibaly basta non fare la prestazione demenziale di San Siro e probabilmente puoi giocare pure bendato. 
    Working class hero.

    Koulibaly 7: ieri non fa passare nessuno, con irritante facilità. Dopo l'espulsione si sdoppia, dividendosi tra il ruolo di centravanti e quello di attaccante aggiunto. L'ingenuità finale con cui rischia l'espulsione è comprensibile - provate voi a subire torti da anni contro la stessa squadra - ma denuncia l'unico suo limite ancora presente, quello mentale. Nei momenti di tensione massima al gigante buono ancora parte l'embolo.
    Al cavaliere nero non je devi rompe er ca.

    Hjsay 5: Sbaglia tutto con sconvolgente disinvoltura. E fai fatica a capire cosa ci faccia a due metri da Emre Can sullo 0-2. Forse attendeva la sponda per la deviazione decisiva. E' ontologicamente scarso, a volte pensi che ha solo sbagliato sport. In 10, poi, i suoi limiti vengono fuori prepotenti, ma la sua dannosa inutilità la capisci quando la squadra gira: al suo meglio, è comunque uno dei peggiori in campo.
    Sarri, se te lo riprendi, siamo pari.

    Callejòn 7,5: è commovente quando si incazza per la sostituzione. L'attaccante più utilizzato d'Europa, a cui Carletto vuole risparmiare un po' di fatica in attesa del match di giovedì, vorrebbe vincerla da solo. Ha una forza di volontà, un cuore, una abnegazione che sopperisce anche alcuni limiti tecnici. E da centravanti fa un gol da bomber. Il suo sguardo, alla fine della partita, dice più di ogni protesta. Non vendiamolo mai.
    Il torero triste.

    Fabian Ruiz 6,5: sarà per il rigore procurato, sarà perché nella partita più difficile mostra lampi di ciò che ci ha mostrato all'inizio (curiosamente in 10, quando ha più spazi), sarà perché ci mette voglia e cazzimma, ieri si è sentita meno la mancanza di Hamsik. Il giocatore c'è e saprà crescere come di dovere e forse il fatto che il campionato sia finito gli permetterà di farlo con calma e senza tensioni.
    Andalusia unica via.

    Allan 6,5: se la cava egregiamente da frangiflutti, anche se contro una squadra così scarsa, così poco propositiva sembra sprecato pure in 10. C'è con cuore e testa, lo dimostra quando, molto "juventinamente", va a fare caciara e la butta in rissa per far dimenticare a Rocchi la doppia ammonizione da comminare a Koulibaly. Bonucci, che conosce la strategia, lo abbraccia per trattenerlo e forse pure per ammirazione. Ci servono anche queste malizie ed è inevitabile che le abbia uno con un carattere come il suo. Speriamo solo che la prossima convocazione nei verdeoro non ce lo restituisca spompato come la prima.
    Chisto tien'e (p)Allan

    Zielinski 8: certo, su quel contropiede sullo 0-1, perfetto, tu lo vorresti più sporco. Ottima corsa, controllo poetico, tiro millimetrico. Palo. Vorresti come già a Milano e non solo, che lui sfondasse la porta. O magari di rabbia la mandasse in tribuna, e invece continua a cercare di superare grandi portieri con la classe. Detto questo fa una partita totale: prova il tiro, ha sempre la soluzione giusta in canna, illumina il gioco e grazie a lui non hai mai l'impressione di attaccare in inferiorità numerica. L'addio di Marek ha cambiato radicalmente la sua stagione. E, forse, la sua carriera.
    Piotr l'iradiddio.

    Insigne 10: a pochi minuti dalla fine, dopo essersi sfiancato con Zielinski a inventare calcio e a mettere in crisi la prima in classifica, si mette sulle spalle la responsabilità di un rigore pesantissimo. Lo tira bene, troppo bene come si dice dei penalty che finiscono sul palo interno. E poi piange, sotto la curva. Niente lacrime Lorenzo, hai avuto le palle. Lo hai tirato come dovevi e la maledizione dei 20 pali (anche se io ne conto 21, ieri prende una traversa pure Zielinski che nessuno conteggia: la metà, minimo, li avrà presi il Magnifico) ci ha negato un pareggio che comunque ci sarebbe andato stretto. Io della tua partita mi tengo quell'assist perfetto, il tuo ardore, la tua impavidità. Hai le spalle strette solo fisicamente, capitano, e un giocatore si vede dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia. 
    Riprenditi tutto quello che è 'o nuostr', Loré. Giovedì.

    Milik sv: non fa in tempo a entrare in partita che deve uscirne. Forse con un'avversaria così scarsa avrebbe fatto comodo, forse si poteva togliere Malcuit. Ma si poteva mai immaginare che la Juventus dei 72 punti fosse una mediocre compagine che avrebbe tirato meno del Chievo e giocato peggio del Bologna? 

    Ospina 5,5: poteva fare meglio sulla punizione di Pjanic, non irresistibile. Ma è entrato a freddo. Per il resto, spettatore non pagante.

    Mertens 6: ravviva l'attacco, fa il suo, si sacrifica. Ma ti si spezza il cuore a vedere che non è più né il furetto dei suoi primi anni a Napoli, né il bomber pieno di classe e intuizioni degli ultimi due. Sembra aver perso fiducia, smalto, incoscienza. Dries, torna in te.

    Ounas 6: piace, ogni volta di più. Crea superiorità e paura nella difesa avversaria, se prende più precisione e sapienza tattica, sarà un bel prospetto. Nel bene e nel male sembra il primo Mertens, con la follia frenetica di Lavezzi.

    Carlo Ancelotti 7: a uscire dai big match a testa alta erano bravissimi pure i suoi predecessori, però ieri forse abbiamo visto il suo Napoli in tutto e per tutto. Doveva forse solo essere più incosciente nel cambio dopo l'espulsione di Meret. Bravo a sottolineare le nefandezze di Rocchi (a proposito nessuno ha notato il fallo di Chiellini su Zielinski sul primo gol?) senza enfatizzarle, peccato solo che prima del Salisburgo sia capitata una partita così poco allenante contro una squadra così rinunciataria e scarsa che ha fatto sembrare il Torino di Mazzarri che qui ha preso un punto il Real Madrid.
    Ora mettiamo in ghiaccio il secondo posto a fine marzo e scateniamoci in Europa League. Questo gruppo merita soddisfazioni e in Italia, come è evidente, non può prendersele.

    Rocchi 7: il suo arbitraggio è un capolavoro strategico, così come la sua gestione del Var. L'espulsione di Pjanic è da maestri. Il fallo fischiato da Insigne perché costringe con la forza della mente Bonucci a Bernardeschi a scontrarsi è comicità alla Buster Keaton, genio puro. Siamo sicuri che non lo terranno più in punizione e tornerà ad arbitrare la Juve molto spesso. Quando Miralem esce è struggente il suo dispiacere, nato forse dalle 31 partite lontani. Io lo ringrazio: ormai ho la sindrome di Stoccolma, se non fanno qualche schifezza mi sento poco considerato.

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