Supercoppa? Non m'interessa. Perderla.

Quello che conta e quello che no a Doha.
  • di Peppe Napolitano

    Un trofeo è sempre un trofeo.

    Non mi interessa sapere se viene considerata un’insignificante coppetta che a nulla serve.

    Non mi interessa se la sua conquista può essere un ulteriore motivo di discussione tra noi tifosi sul valutarla o meno adeguata a salvare una stagione.

    Non mi interessa sapere se ormai è un trofeo che risponde solo alle esigenze di marketing e a logiche economiche funzionali esclusivamente ai fabbisogni delle società.

    Non mi interessa sapere che una bella prestazione della squadra azzurra lascerebbe un ulteriore senso di amarezza per l’ennesima dimostrazione di non essere ancora una grande squadra, perché la grande squadra gioca con gli stessi stimoli e la stessa voglia di vincere sia una finale di coppa sia un’amichevole con l’ultima della classe.

    Non mi interessa sapere che la giochiamo contro la rivale di sempre, almeno per la mia generazione, e senza voler rispolverare la “retorica” della rivalsa sociale che storicamente ogni partita con loro ha rappresentato.

    Non mi interessa sapere se una nostra vittoria potrà farci passare la sosta natalizia con più serenità o se potrà attenuare il clima pesante che si respira nell’ambiente azzurro.

    Mi interessa solo vincerla punto.

    E affanculo tutte le discussioni retrospettive o se qualcuno possa considerare questa “pretesa”, tipica del malato azzurro, alquanto provinciale.

    Mi interessa vedervi sfiancare per la maglia come non ci capita più da un po’ di tempo.

    Mi interessa sentirmi non solo orgoglioso dei nostri colori azzurri ma anche degli uomini che li indossano.

    Mi interessa soffrire, imprecare, emozionarmi e magari anche piangere con i miei malati dello stadio con cui anche in questa occasione vedrò la partita, e abbracciare Lina , Renata, Gino, Carlo, Antonio, Vincenzo, Enrico, Alessandro, Marcella, Gianfranco, Christian, Gianluca, Lucia, Marco, Maria, Maurizio e Carla con il piccolo e mitico Nicola e tanti e tanti altri magari da incontrare all’ epica, per noi tifosi azzurri, fontana di Piazza Trieste e Trento.

    Mi interessa, parafrasando un poema Arabo vedervi “lanciare il vostro cuore davanti a voi e correre a raggiungerlo”.

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