Se Sarri esce indenne da questa semi catastrofe è un mago. Ma deve superare sé stesso

Sono giorni che pensiamo a come far fronte all'infortunio di uno dei più forti terzini dei campionati europei. Giaccherini, Maksimovic, Rog e ovviamente Hjsay. Nessuno pensa all'alternativa naturale. Tutti ai poteri "alchemici" del Comandante
  • di Dario Bevilacqua

    Il momento è tragico. Molto più di quel che si possa pensare.

    Il morale è basso e uno degli uomini più in forma e più importanti della squadra – Faouzi Ghoulam – va incontro a un lungo stop. Ma, cosa ancor più grave, a questo si deve aggiungere il “mistero” Mario Rui: preso per circa dieci milioni di euro, sinora non ha quasi mai visto il campo. Sarri, che pure dovrebbe conoscerlo bene, non sembra vederlo minimamente e si parla di una condizione fisica ancora inadeguata.

    Con l’infortunio di Milik, l’umore a terra e una condizione fisica che a causa dei tanti impegni non può non definirsi quanto meno poco brillante, ora si fa dura.

    La trasferta di Chievo è difficilissima. In un campionato dove tutti fanno punti con le cosiddette “piccole”, la trasferta di Verona, sponda Chievo, è una delle più insidiose, specialmente in questa fase della stagione.

    Ecco perché Maurizio Sarri è chiamato a superare sé stesso.

    In primo luogo, il tecnico toscano dovrà lavorare sulla squadra. Provare a rilanciare, per l’ennesima volta, la carta del “è tutto contro di noi ma uniti e convinti ce la faremo lo stesso”. Questo Napoli può fare qualcosa di importante solo se è sempre al 100% delle sue possibilità. E per questo bisogna crederci, bisogna lottare su ogni pallone, non arrendersi mai e fare quadrato attorno alla squadra. Bisogna che oltre agli schemi e alle triangolazioni, anche il cuore sia allenato a correre a mille all’ora.

    In secondo luogo, Sarri dovrà recuperare il rapporto con Mario Rui, convincerlo che si può fare e insistere su schemi e sovrapposizioni, sperando che il portoghese lo ripaghi, dando il suo contributo al progetto.

    In terzo luogo, il condottiero di questo Napoli stupefacente dovrà fare un salto di qualità su rotazioni e cambi, magari parlando con i suoi collaboratori, studiando altri tecnici, rivedendo alcune convinzioni dopo un bagno di umiltà. Questo Napoli deve provare ad arrivare indenne fino a gennaio, vincendo le ultime due gare del girone di CL (e sperando poi nel City) e facendo un bel filotto in campionato, dove sono ammessi pochi passi falsi (un pareggio contro la Juve in casa e a Firenze, poi tutte vittorie: è chiedere troppo? Questi sono i ritmi della Serie A). A gennaio poi si potrà intervenire sul mercato e ragionare sulla seconda parte della stagione sulla base di dove si è in quel momento.

    In questi due mesi che abbiamo di fronte Hamsik dovrà fare qualche pausa, almeno per due match, Zielinsky dovrà essere messo al centro del progetto e chiamato a dare il suo contributo. A loro volta, i vari Insigne, Mertens e Allan dovranno poter ruotare. Risparmiandosi spezzoni di gara o con un turnover completo. Con Ounas, Rog e ancora Zielinsky a non far rimpiangere i titolari. Dovranno giocare di più anche Maksimovic, Chiriches e Maggio. Di Rui abbiamo detto.

    Se riuscissimo a fare tutto questo, ottenendo i successi cui legittimamente ambiamo e che ci separano dalla chiusura del girone di andata, la corsa verso quel sogno che si chiama Scudetto sarà ancora possibile. Ma deve cominciare un nuovo Napoli, a partire da domenica prossima, contro il Chievo. Per questo abbiamo bisogno di un nuovo Sarri. Che superi sé stesso.

    Condividi questo post