Nicolas, agente per forza

Il fratello maggiore degli Higuaín non ha mai sfondato nel calcio e la sua riconversione a procuratore del Pipita è stata praticamente obbligata
  • Di Antonio Moschella per "Il Mattino"

    Dalla fine degli anni '80 la famiglia di Jorge Higuain e Nancy Zacarías poneva le sue fondamenta nel benestante quartiere di Belgrano, nella zona nord di Buenos Aires, a 10 minuti dal Monumental, lo stadio del River Plate dove Jorge avrebbe giocato dal 1988 al 1991. Nicolás, il primogenito, vide nascere Federico e Gonzalo, iniziando in qualche modo a ispirarli fin da subito, quando nel giardino di casa sfidava papá e il più piccolo giocando insieme a Federico in un due contro due dove spesso a rimetterci era mamma Nancy, che doveva raccogliere i cocci di quanto rotto dal pallone, fino a quando non impose l'installazione di una piscina volta a evitare le distruttive partitelle in famiglia.

    Le abilità calcistiche, prerogative di famiglia, confluirono principalmente in Federico e Gonzalo, attaccanti, mentre Nicolás, difensore, avrebbe sì imitato il padre in quanto al ruolo, ma non avrebbe mai raggiunto la sua fama. L'esplosione di suo fratello Gonzalo, successiva a un ritiro precoce dal calcio giocato a soli 22 anni dopo una carriera mediocre tra Atlanta, Almagro e San Telmo - squadre della Serie B argentina -, lo spinsero ad affiancare l'avvocato Norberto Recasens nella gestione del cartellino dei suoi fratelli, diventando a tutti gli effetti il loro agente. Ex marcatore agguerrito come egli stesso si definì in un'intervista al quotidiano sportivo Olé nel 2010, Nicolás è solito esternare una certa aggressività decisionale al momento di difendere gli interessi contrattuali del numero 9 azzurro, del quale è spesso portavoce data la scarsa propensione di quest'ultimo a parlare pubblicamente.

    All'ombra di Federico ma soprattutto di Gonzalo, nel 2010 Nicolás si fece notare in Argentina per una pubblicità ad uno shampoo prima di dedicarsi esclusivamente all'attività di agente. Insieme a papà Jorge è infatti lui a gestire qualsiasi attività in cui venga coinvolto suo fratello minore, che ha difeso a spada tratta più volte. L'ultimo caso si è registrato all'indomani della sconfitta dell'Argentina nella finale di Coppa America contro il Cile, quando il pubblico criticó l'errore del Pipita, reo di ciccare le ultime tre finali giocate con l'Albiceleste: nell'occasione Nicolás rivolse prima delle critiche all'allenatore Gerardo Martino per aver sostituito suo fratello "un centravanti non deve mai uscire" e mosse il dito contro il pubblico dei social in quanto composto da gente "che non può giudicare un calciatore non avendo mai calciato un pallone". Parole dure alle quali sono seguite critiche allo stesso Nicolás, che non ha mai giocato neanche in Serie A.

    Con Federico protagonista di una carriera dignitosa tra Argentina, Turchia e Stati Uniti e Gonzalo nell'élite del calcio modiale, Nicolás è diventato agente per forza di cose. Il suo impegno nel prendere le difese dei suoi fratelli risale a quando da piccoli prendeva le loro parti dopo i rimproveri della madre, con il padre racchiuso in un serafico silenzio. Da ormai cinque anni Nicolás si alterna tra gli Stati Uniti e l'Europa, per seguire da vicino i suoi consanguinei. Le sue recenti parole riguardo il rifiuto a rinnovare il contratto con il Napoli hanno sollevato un polverone mediatico e ora si attendono gli sviluppi della trattativa con la Juventus: Nicolás ha ammesso di aver avuto contatti con la dirigenza bianconera ma senza aver preso alcun accordo. Solo il tempo dirà se la sua strategia dialettica aggressiva avrà effetto. Da ex difensore arcigno, l'agente del Pipita crede che la miglior difesa sia l'attacco.

     

    Condividi questo post