La parabola di Fellaini, da eroe a primo responsabile delle disfatte dei Red Devils

In un campionato come quello italiano, dove la tecnica negli ultimi anni ha lasciato spazio alla fisicità, il nazionale belga può imporsi alla grande
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    di Luigi Vittucci

    A Manchester è visto come il simbolo del fallimento di Moyes. Per portarlo all'Old Trafford, un anno fa, il tecnico scozzese spinse i red devils a spendere quasi 33milioni di euro.
    Ora Marouane Fellaini è un elemento scomodo, una pedina ingombrante nello scacchiere tattico di Van Gaal.
    A dir poco deludente il rendimento del gigante belga nella scorsa stagione.
    Il disastro United (settimo posto e mancata qualificazione in Champions League per la prima volta dal 1996) ha certamente influito nell'annata di Fellaini. Nonostante questo a Manchester individuano nel centrocampista classe '87 uno dei principali responsabili del naufragio.
    Probabilmente i tifosi vogliono un segno di discontinuità con il recente passato e l'esonero di Moyes evidentemente non basta. Oltre a questo, Van Gaal avrebbe già detto al belga che non rientra nei suoi piani.
    Una serie di motivi che potrebbero colorare di azzurro Fellaini: Benitez lo conosce bene (diversi gli incroci nei derby tra Liverpool ed Everton) e saprebbe come valorizzarlo.
    Non è un giocatore che può garantire una dimensione europea di livello al Napoli, ma con le giuste motivazioni e inserito in un contesto che sappia sfruttare le sue qualità può tornare quello dell'Everton. Allora non doveva preoccuparsi troppo della fase difensiva e vicino la porta sapeva far male: colpi di testa, inserimenti senza palla e apertura di spazi per i compagni.
    Al contrario dei tempi del Merseyside, Moyes a Manchester lo ha schierato spesso nella linea mediana. Del resto negli ultimi metri poteva contare su giocatori del calibro di Van Persie e Rooney. Ma Fellaini non è un regista e neanche un grande interditore. Si può definire un trequartista che fa il lavoro del centravanti generoso.
    In un campionato come quello italiano, dove la tecnica negli ultimi anni ha lasciato spazio alla fisicità, il nazionale belga può imporsi alla grande. I calci piazzati dalle nostre parti sono sempre più decisivi e Fellaini ha pochissimi rivali sui colpi di testa.
    Sembra dunque quasi disegnato per il Napoli il gigante dello United, perché molte volte la squadra di Benitez nella scorsa stagione ha trovato difficoltà nello sbloccare le partite con le “piccole”. Un giocatore con queste caratteristiche potrebbe essere la soluzione per quelle gare dove le maglie si fanno sempre più strette con il passare dei minuti.
    Sulla trequarti, alle spalle di Higuain. Così potrebbe giocare Fellaini al Napoli.
    “Ma lì c'è già Hamsik” direbbe qualcuno. Questo, nel caso, sarebbe un problema di Benitez. Un problema che tutti gli allenatori vorrebbero avere.
     

     

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