Mondiali Qatar 2022, tutta la verità

La decisione di Blatter di far disputare il mondiale in inverno è solo la punta dell'iceberg di una storia cominciata male e finita peggio.
  • di Nello Del Gatto

    “Joseph, fa caldo”. Quello che qualche anno fa era un tormentone scaturito da una pubblicità televisiva, si è invece mutato nel diktat accolto con favore dal presidente della Fifa, Joseph Blatter, di far disputare i mondiali previsti nel 2022 in Qatar tra novembre e dicembre. Cioè, nel pieno dei campionati europei. Alcuni di questi, soprattutto l'italiano, non hanno certo bisogno di queste cose per falsarli: arbitri e altro già bastano.

    Bella mossa, bella mossa davvero. Dopotutto, al decisione è stata presa dalla task force guidata da Salman bin Ebrahim Al-Khalifa, membro della famiglia reale del Bahrein, alleati e vicini del Qatar. Ma i qatarioti non avevano detto che avrebbero attrezzato stadi con l’aria condizionata per far disputare i mondiali d’estate come di consuetudine? Che sono finiti i soldi? La cosa potrebbe essere preoccupante.

    L’assurdo in tutta questa storia è l’assoluta sudditanza della Fifa. Vero, questi hanno i soldi, forse sono gli unici. Ma ci sono cose che vanno salvaguardate. Oramai è acclarato (lo ha detto anche il Consiglio d’Europa) che per assegnare i mondiali sono state pagate forti tangenti. E’ pure acclarato che gli operai muoiono come mosche nella costruzione degli stati in Qatar, per le condizioni da schiavitù nelle quali vivono e lavorano. Amnesty, Human Rigth Watch e tante Ong che si battono per i diritti umani hanno già denunciato a sufficienza.

    Ma questo non basta. I mondiali si devono fare in Qatar.

    La questione è che, in punto di pura filosofia speculativa, non sarebbe giusto privare un paese di un evento aggregante e importante come questo. Tutti devono aver diritto ad una cosa del genere, soprattutto se serve per far crescere il paese e il movimento sportivo. Ma in questo caso c’è da chiedersi: è quello che serve al Qatar? Chi come me c’è stato, si è reso conto che certo non hanno bisogno di situazioni del genere. Hanno già tutto. Fossi stato il Qatar avrei fatto lo splendido: mondiale estivo diffuso ini paesi del terzo mondo con lavori finanziati dal governo di Doha. Si salva la tradizione, si aiuta un paese a crescere, si realizzano strutture che altrimenti non si potrebbe, si favorisce un movimento.

    Ma si esercita poco potere, si scambiano poche tangenti.

    Dopotutto, stiamo parlando di entertainment, mica di sport, arte nobile, valori?

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