Blatter e la Fifa: aveva ragione Maradona

Scandalo corruzione. El diez lo ha sempre sostenuto, ora a dar manforte alle sue tesi è arrivata perfino l'Fbi.
  • di Nello del Gatto

    “La Fifa parco giochi dei corrotti”, “Blatter dittatore a vita”, “Blatter dittatore e mafioso”: non si può dire che il grande Diego Armando Maradona abbia usato mezzi toni nei confronti del padre-padrone della Fifa, Joseph Blatter. E aveva ragione, come sempre (lui ha ragione a prescindere), leggendo quello che sta succedendo a Zurigo, dove su richiesta della polizia americana e dell’Fbi, sono stati arrestati 14 tra alti funzionari della Fifa e membri del consiglio direttivo. Un terremoto nell’aria, se è vero che vox populi vox dei, e qui è D10S che ha parlato.

    Già perché che Blatter (che secondo il portavoce non sarebbe coinvolto) non sia uno stinco di santo, si è sempre detto. Le oligarchie, i regimi tirannici, non hanno mai funzionato, in nessun campo. Blatter è questo: è il padre-padrone indiscusso del calcio, quello che lui vuole si fa. Come ha detto il nostro presidente De Laurentiis, sbagliando i modi ma avendo ragione sui fatti, Platini sta andando verso la stessa direzione.

    Io in Qatar ci sono stato e sulla questione dei mondiali all’emirato ho già scritto. Ora gli americani si sono accorti che per l’assegnazione dei mondiali alla Russia e Qatar sono state pagate fior fiori di mazzette. Ci volevano gli americani per liberare il calcio? L’inchiesta dell’FBI nasce da lontano, da mazzette già diffuse negli anni ’90, forse distribuite anche per l’assegnazione dei mondiali americani. La Concacaf, la Uefa americana, per anni non ha pagato tasse. Ha foraggiato i potenti di turno e in cambio ha ottenuto sponsorizzazioni e favori.

    Nel mirino degli americani, anche i diritti calcistici, una fetta importante, economicamente parlando, del calcio. Ci volevano gli americani per capire che dare i mondiali al Qatar obbligando a giocare d’inverno, significava aver pagato stecche, vista l’opposizione di molti a qualcosa di totalmente illogico. Ci volevano gli americani per scuotere quello che, parafrasando la voce squillante nei servizi d’annata di “Mai dire gol”, “è un calcio malato”.

    Maradona ha ragione. E se ne sono accorti anche gli svizzeri, oltre agli americani, se, notizia di poco fa, hanno aperto un procedimento penale parallelo a quello americano, per le mazzette sui mondiali russo e qatarino. Come detto, lo scoppio dello scandalo era nell'aria da tempo. Del resto gli agenti dell'Fbi indagano oramai da tre anni. Ma a imprimere un'accelerazione all'azione delle autorità americane - raccontano i media Usa, come ricorda l’Ansa - sarebbe stata in particolare la decisione dell'ex procuratore Michael Garcia, che di recente ha preso le distanze dalla Fifa dopo essere stato assunto dall'associazione per svolgere un'indagine interna. Indagine al termine della quale i vertici della Fifa hanno parlato dell'inesistenza di fatti che provino la corruzione. Conclusioni da cui l'ex procuratore si è dissociato. Se anche il Cantone del calcio mondiale sente puzza di bruciato e lascia, qualcosa significa.

    Cosa farà ora il quasi ottuagenario Sepp? Difficile lasci. Venerdì dovrebbe essere riconsacrato capo indiscusso del calcio. Il suo unico competitor al soglio, il principe giordano Ali bin Al Hussein, ha detto che "Oggi è un giorno triste per il calcio". Io sto con Maradona: sono oramai anni che dura questa tristezza.

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