Dieci motivi per cui Napoli-Roma va ripetuta

Sedetevi e ascoltate. La semifinale di ritorno va rigiocata, a causa di numerose irregolarità. Ve le raccontiamo
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    di Boris Sollazzo

    Sì, è molto dura da ingoiare, lo so. Ma Napoli-Roma, il trionfo in Coppa Italia contro la squadra che ha stupito l'Italia (non l'Europa, non ci sono lì pare), purtroppo dovrà essere ripetuta. Siamo un popolo sportivo e sappiamo riconoscere quando siamo in torto. E allora ecco qui le dieci irregolarità che ci costringeranno a rinviare l'accesso alla finale dell'Olimpico, il 3 maggio.

    1. Al terzo minuto, il primo errore tecnico dell'arbitro. Destro in scivolata tira in porta, ma Reina para di piede. Si sa, il numero uno gioca con le mani. Con gli arti inferiori non vale: era rigore per la Riomma. Secondo errore: un gol in fuorigioco, un rigore finto non puoi darglieli nelle due partite precedenti e poi ieri niente. Si erano abituati.

    2. Mertens e Reina vanno squalificati a tempo indeterminato. A causa loro il Napoli è entrato in campo con un numero di giocatori non regolamentare. Le norme del giuoco del calcio sono chiare. "Ogni gara è disputata da due squadre, ciascuna composta da non più di undici calciatori, uno dei quali giocherà da portiere". E invece Pepe era contemporaneamente portiere e libero alla Renica, Dries era ovunque, sempre e comunque. E infine, ci mancano le basi: non si possono schierare coloro che hanno superpoteri. Sparire e riapparire tre metri più avanti, farsi trovare nello stesso istante in parti differenti del campo di gioco, lo sono. Rassegniamoci, non si fa.

    3. Michel Bastos, ormai è chiaro, è un tesserato del Napoli. Ieri è stato tra i migliori in campo per gli azzurri. Sono stanco della stampa che continua a umiliarci dicendo che la Roma ci soffia i giocatori. Non lo ha fatto:  era chiarissimo per chi giocasse ieri il brasiliano. Solo, non mi spiego quella maglietta così scura. Sarà la moda.

    4. Morgan De Sanctis, sei il solito cuore azzurro. Ti vogliamo bene guerriero. Bella l'uscita sul secondo gol. Come? Quale uscita? Appunto. Ora ti riconosco. Questa finale è anche un po' tua.

    5. Christian Maggio non può fare la finta di mano. Come? Beh, è stato geniale. Romantico nel chiedere a Marek "attacco io o attacchi tu?" (il pallone, non il telefono), poi apre le braccia recitando, meglio di Marlon Brando, impotenza e irritazione, infine fa il cross perfetto. Pensate, per imitarlo Callejòn ha finto di essere alto. Come Schillaci contro l'Austria a Italia '90.

    6. Non si può riportare la lavatrice al centro della la...vanderia (il precedente termine era troppo duro, non da noi: grazie ai giallorossi che me l'hanno fatto notare). Lo sapete, è scortese. E poco pratico.

    7. Non gliel'avevamo detto di Diego. Non era nella lista dei tesserati. E ieri ha giocato. Certo, un po' defilato, ma che partita. Ieri, non è stata necessaria la mano de Dios. Per la Roma sono bastate tre dita.

    8. Quello al centro della difesa non era Fernandez. Quello che non perdeva una palla non era Inler. Su, per favore, quelli erano Ciro Ferrara e Alemao. Hanno già smesso di giocare, sono mesi che proviamo a far entrare Fabio Pecchia e ieri mettiamo in campo quei due campioni e speriamo di farla franca? E su!

    9. La Roma ha vinto 9 coppe Italia. Ma 11 sul campo. Bella soprattutto la doppietta di questi ultimi due anni.

    10. Non si può urlare tanto sugli spalti e riempirli così tanto. Loro, per farci stare più comodi, erano venuti in pochi. Siamo i soliti cafoni.

     

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