Non vinciamo a Torino? Allora non meritiamo il secondo posto

Contro i granata il crocevia di una grande stagione nella quale però agli azzurri è mancato il colpo pesante in trasferta
  • di Domenico Zaccaria

    Potrebbe sembrare una provocazione, perché in cuor nostro sappiamo di meritare il secondo posto molto più della Roma, per qualità di gioco espresso e per la continuità mostrata nell’arco di tutta la stagione. Ma invece non lo è: siamo padroni del nostro destino - una frase fatta odiosa ma mai così veritiera, soprattutto in questo momento della stagione - e basterà vincere a Torino per mettere (quasi) al sicuro la qualificazione diretta alla Champions. “Basterà” si fa per dire: non sarà facile perché già sappiamo che i granata non ci regaleranno niente: l’Udinese, l’Inter e il Milan, solo per citarne alcune, hanno sputato il sangue contro Higuain e soci salvo poi sciogliersi come neve al sole nelle settimane successive; quindi è inutile (e d’altronde non sarebbe nemmeno giusto) attenderci un Torino appagato e già in vacanza: la squadra di Ventura se la giocherà con la leggerezza di chi non ha niente da perdere, come d’altronde ha fatto ieri il Genoa contro la Roma.

    E allora tocca a noi. Tocca a una squadra che è imbattuta tra le mura amiche ma che in trasferta ha perso tutte e 6 le partite (3 delle ultime 3) del suo straordinario campionato. Il caro, vecchio San Paolo, tanto criticato e bistrattato, si è rivelato ancora una volta un fattore: insieme al Signal Iduna Park di Dortmund è l’unico stadio d’Europa a non essere mai stato violato in tutta la stagione. Ma è fuori casa che il Napoli è talvolta venuto meno, evidenziando limiti emotivi e caratteriali, più che fisici o tattici: quella di Sarri è un’orchestra quasi perfetta composta però da giocatori che - a parte due, tre eccezioni - non hanno mai lottato per grandi traguardi. Numeri alla mano, il Napoli ha vinto in trasferta solo contro il Milan, settimo in classifica; contro le altre cinque (Juve, Roma, Inter, Fiorentina e Sassuolo), pur non avendo mai sfigurato, ha racimolato la miseria di un punto. E non può essere solo un caso.

    E allora questa squadra deve dimostrare di meritare il secondo posto nella trasferta più difficile: non tanto per il valore dell’avversario - comunque non indifferente - quanto per la posta in gioco, perché reduce da 3 sconfitte consecutive fuori casa e perché, giocando dopo la Roma (una follia che non si riesca a garantire la contemporaneità nemmeno alla penultima giornata) entrerà in campo già sapendo di dover a tutti i costi vincere. A meno di miracoli del Chievo. Se prevarranno un’altra volta le ansie e le paure che trasformeranno i granata in un ostacolo insormontabile, allora avremo poco da recriminare: non si può pensare di arrivare secondi in campionato senza aver ottenuto nemmeno una vittoria pesante in trasferta. In quest’ottica allora, più che una trappola, quella di Torino è un’occasione: sta agli azzurri coglierla. Altrimenti sarà terzo posto, e alzi la mano chi a settembre ci avrebbe scommesso un solo euro…

     

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