Napoli-Inter, Mancini va all'attacco

Così i nerazzurri si presentano al San Paolo
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    di Maurizio Lombardi 

    L’Inter si presenta a Napoli per cercare di sfatare il tabù San Paolo, i nerazzurri infatti non riescono a portare via da Napoli i tre punti da 18 anni: sesta giornata del campionato di Serie A 1997-98, quando grazie ad una rete di Galante e un’autogol del centrocampista azzurro Turrini s’imposero per 2-0.

    In quella stagione gli azzurri giunsero però all’ultimo posto in classifica con appena 14 punti. Ben’altra la musica  in questa stagione, con i partenopei lanciati nella corsa al secondo posto mentre la formazione milanese è lontana dalle posizioni che le consentirebbero di qualificarsi alle competizioni europee.

    Il passaggio di consegne da Mazzarri a Mancini ha prodotto soprattutto novità a gennaio nel mercato di riparazione.

    L’Inter si è rivelata una delle squadre più attive, con tanti acquisti che hanno sostanzialmente cambiato la rosa soprattutto con gli innesti di giocatori come Podolski, Shaqiri e Brozovic capaci di cambiare da soli il corso di una partita oltre al ritorno del terzino Santon, rientrato dall’Inghilterra dove militava nel Newcastle. Oltre a loro sarà della partita anche Mauro Icardi, in dubbio dopo l’affaticamento muscolare avvertito nell’allenamento di giovedì pomeriggio, elemento da non sottovalutare perché capace di spostare gli equilibri di un attacco che senza di lui rischia di essere troppo statico con Palacio, molto più facile da seguire per un difensore centrale abbastanza veloce.

    4-3-1-2 il modulo che dovrebbe scegliere Mancini, Handanovic tra i pali, Ranocchia e Juan Jesus a fargli da schermo protettivo davanti con Santon a destra e D’Ambrosio a sinistra che dovrebbe vincere il ballottaggio con l’ex Campanaro. Guarin, Medel e Brozovic a centrocampo con quest’ultimo favorito sul croato Kovacic. In attacco la coppia Podolski-Icardi, mentre dalla panchina scalpiterà Palacio, voglioso di dimostrare il suo valore.

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