La partita è una battaglia e il San Paolo deve tifare di più

Intervista a Germano Bellavia. Serve un bagno d'umiltà. Battere la Samp non era scontato. Basta con i fischi a Inler e Insigne.
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    di Francesco Albanese

    Intervista all'attore di "Un posto al sole" che se la prende con un'eccessiva freddezza da parte dei tifosi e guarda già alla trasferta di Verona. 

    Contro la Samp uno stadio pieno anche grazie al ribasso dei prezzi, che effetto ti ha fatto?

    Vorrei che il pubblico fosse più “canterino” e invece solo dopo il gol ha iniziato davvero a sostenere la squadra. Allo stadio si va per tifare, non è uno spettacolo. Per me si tratta di una battaglia da vincere e noi pubblico abbiamo il compito di partecipare incitando chi va in campo.

    Per Insigne non è un buon momento e i mugugni sugli spalti lo confermano.

    Insigne è un patrimonio del Napoli, va tutelato, non condivido il trattamento che sta ricevendo. E' accaduto anche con Cannavaro, chi è napoletano riceve critiche sempre più aspre rispetto a chi non lo è. Lorenzo ha detto che vuole diventare il capitano di questa squadra. Credo che lui sia il primo a non essere soddisfatto del suo rendimento, ma tutto questo non giustifica le critiche nei suoi riguardi.

    Fa bene Cannavaro ad andare via?

    Umanamente capisco la sua scelta, anche i tifosi hanno contribuito alla sua partenza. Paolo è diventato un capro espiatorio, non lo trovo giusto. Fino a quando un calciatore milita nel Napoli preferirei che ricevesse una pacca sulla spalla piuttosto che fischi o critiche. Soltanto in questo modo potrebbe davvero sbloccarsi e quanto dico vale pure per Inler.

    Quanto è importante il successo sulla Samp?

    Ho sentito persone che ritenevano normale battere i blucerchiati, eppure fino a ieri Mihajlovic non aveva perso! Questo nostro atteggiamento di superiorità è assurdo e lo sviluppo della partita lo ha dimostrato. La squadra è stata brava a rimanere concentrata. Ci vorrebbe un bagno d'umiltà, specie per la categoria dei giornalisti napoletani che, tranne rare eccezioni, non stimo affatto.

    E ora si va a Verona.

    Spero che Insigne da napoletano trasmetta ai nuovi quello che per noi significa questa partita e non aggiungo altro.

     

     

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