La Playnapolist dopo Verona-Napoli

Parigi riecheggia nelle parole di Morrissey e nel ritmo degli americani Geographer, nell’abbraccio dei giocatori a Sarri sentirete il profumo della meravigliosa “At my most beautiful”, gioiello degli R.E.M.
  • [Foto: nme.com]

    di Raffaele Calvanese

    È stata una settimana difficile, per mille motivi. Noi ci presentiamo con gli occhi addosso a Verona, e sappiamo bene a Napoli cosa significhi avere “gli occhi addosso”, perché si sa, essere scaramantici è stupido ma non esserlo porta male. La città di Verona per noi partenopei, ma più in generale per chi proviene da Roma in giù, è una frontiera, proprio in questi giorni in cui il concetto di frontiera è diventato tristemente d’attualità.

    Morrissey - I’m Throwing my arms around Paris

    Parigi è una città importante, noi napoletani la conosciamo per il celeberrimo fan club azzurro “Paris San Gennar”, nostro avamposto oltralpe, oltre che per il fatto di avergli venduto a peso d’oro due dei nostri maggiori talenti. Inutile dire che gli eventi parigini hanno cambiato il modo di vivere eventi come una normale partita di calcio. Il terrore derivante dagli attentati anche durante una partita deve essere contrastato cercando di ritornare alla normalità, una normalità che purtroppo nel nostro campionato è soprattutto cori razzisti che a verona sono un pessimo “must”, anche stavolta non sono mancati stonando completamente con l’intento di suonare la Marsigliese in onore delle vittime degli attentati francesi: ognuno fa i conti con la propria dignità, ed i tifosi del Verona fanno i conti anche con una classifica impietosa.

    Geographer - Verona

    I Geographer sono una band di alt-rock americano, hanno fatto un disco (Animal Shapes) in cui, tra le altre, ci sono solo due canzoni intitolate a due città, nemmeno a farlo apposta erano Verona e Paris. La scelta è dunque stata obbligata, il ritmo delle loro canzoni è trascinante, assomiglia al ritmo imposto dagli azzurri alle gare di campionato. Oramai a senso unico da varie settimane. Il Napoli di Sarri a parte le due partite in cui non ha vinto non è mai passato in svantaggio, ha sempre avuto numeri impressionanti sul possesso palla, ed anche stavolta si è stabilmente posizionato nella metà campo dei padroni di casa invertendo il fattore ambientale, come se si stesse giocando a Fuorigrotta. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

    The National - Demons

    Antonio Conte è un uomo tutto d’un pezzo, è per questo che ha ritenuto di poter imporre un codice etico di pirandelliana memoria alla nazionale, ritenendo di poter fare a meno di Lorenzo Insigne, colpevole a suo parere di trascurare l’impegno con l’Italia. Inoltre il nostro Lorenzinho ieri aveva un’altra croce sulle spalle, la sua carta d’identità, che i tifosi gialloblu non gli perdonando sin dal primo minuto fischiandolo e innervosendolo. La partita di Insigne nasce sotto una cattiva stella e prosegue come in una lotta contro i demoni delle scorse stagioni, pare scivolare in una prestazione insufficiente, fino a quando Lorenzo si libera al limite dell’area di rigore e con un colpo da biliardo beffa il Verona, i tifosi veronesi e i suoi demoni, passando dall’inferno al paradiso in pochi attimi. Come un novello San Pietro ci apre le porte della vittoria spianando la strada alla conquista dei 3 punti e rispondendo da signore del calcio ai colpi bassi dello stadio avversario.

    R.E.M. - At my most beautiful

    “I've found a way to make you  I've found a way a way to make you smile…”

    L’inizio della canzone dei Rem sembra aver letto nel pensiero di Sarri che guarda i suoi giocatori che dopo il gol lo vanno a cercare. È il caso di Higuain che ha raggiunto una continuità spaventosa, anche a Verona ha segnato e ha messo il suo sigillo ad una partita che fino al novantesimo minuto può sempre riservare sorprese spiacevoli. Guardare il Pipita in una forma strepitosa riuscire a coprire quasi tutti i ruoli nella fase offensiva è un piacere per i tifosi. Il rapporto di Higuain con Sarri è una delle conquiste più importanti di questa stagione, perché diciamoci la verità, eravamo tutti spaventati dalla reazione che avrebbe avuto il Pipita approdato qui con un allenatore come Benitez che lo aveva convinto a venire per poi ritrovarsi con un mister alla sua prima prova con una “grande”. Ed invece è stato amore. Buon per tutti.

    The Doors - Break on trough

    “We chased our pleasures here Dug our treasures there But can you still recall The time we cried Break on through to the other side “

    Anche se per poche ore eravamo lassù in cima. Non è la ricerca di un’effimera soddisfazione a fare notizia, ma il messaggio lanciato ai rivali. In una domenica difficile per noi abbiamo chiarito che facciamo sul serio anche su campi spinosi. Il cammino è lungo ma va affrontato passo dopo passo, anche ieri abbiamo fatto un passo importante per scacciare i fantasmi e renderci conto della nostra forza. Sfondare le barriere della classifica e scoprirsi belli e forti, perché si sa: in momenti di crisi come i giorni in cui ci siamo trovati a vivere dopo il terrore, la bellezza è l’unica via d’uscita.

    #forzanapolisempre

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