Extravascio, Don Ciro e la vittoria di Genova

Il nostro portiere preferito esulta per il 4-2 ai blucerchiati. E dice la sua sul caso Sarri-Mancini...
  • di Manfredi "Freddy" Adams 

    Con il passare degli anni faccio sempre meno attenzione a quello che dicono gli uomini, mi interessa solo quello che fanno: 'e pparole s'ammescano, se rincorreno, esceno e traseno, se contraddiceno.

    La discussione tra Mancini e Sarri è un’occasione troppa sapurita per spiegare un po’ come la penso. Sono anziano, aggia dicere ‘a mia, premettendo che sono legatissimo al calcio di una volta, a quei valori fatti di passione e sacrificio, ai risultati che il lavoro ti fa raggiungere sul campo e non davanti ai microfoni, ai fatti e non alle chiacchiere. E che differenza con il calcio attuale, fatto di calciatori spesso aiutati da agenzie di procuratori, allenatori usciti da Versace e telecamere pure dint’ ‘o cesso. Pe’ ccarità nulla contro la tecnologia ma comm' era bella la giornata di campionato quando alla dummeneca pomeriggio giocavano tutti. Ancora mò, quando metto ‘o naso for’ ‘a porta, 'e dummeneca, quanno sento quell’arietta frizzante, accompagnata dalla vrenzola di sole, mi vengono subbeto a mente le partite al Collana e poi al San Paolo: marenna sott’ ‘o bbraccio, inseparabile radiolina all’orecchio e maglia azzurra da tifare.

    Quello che è successo tra Sarri e Mancini mi pare un poco quando ti fanno fallo e tu reagisci, mentre l'altro ha già capito che ha sbagliato... la reazione violenta, quel chiedere il cartellino rosso è da chiachielli.

    Si avessa scegliere da che parte stare tra uno ca te chiamma “femminuccia” e l’altro che denuncia la cosa ai quattro venti, magari avendo pure percorso gli stessi incidenti, mi schiero con gli schietti, gli spontanei e i veri piuttosto che con i calcolatori, i perfidi e gli ipocriti che hanno studiato bene la situazione per ricavarne un vantaggio. Sia esso d’immagine piuttosto che sportivo, cercando di destabilizzare un ambiente (che, diciamocela tutta, è a mille per il primo posto in classifica). Se songo fatte malamente ‘e cunte...

    Queste cose da campo di gioco vanno risolte li. Un vero sportivo non è “altrove” che va a risolvere i problemi. Magari i contendenti non si saluteranno mai più, il rancore potrebbe resistere, ma vuoi mettere uno che ha la faccia di chiedere scusa, prima durante e dopo l’arrivo dei moralisti? Era chiara l’ammissione dell’errore da trance agonistica e le scuse, se sincere, andavano accettate immediatamente, come fanno gli uomini di sport. Non si può montare un caso quando si sa che in campo si dice di tutto e di più. Sarraie pure nu munno a parte, ma tutti ne riconoscono l'unicità del contesto.

    Allora cari miei, non è Sarri che vive la pressione di Napoli e non la sa gestire: Sarri Potter ha trasformato il calcio a Napoli! Lavoro e franchezza, lo sa bene il Pipita, questi sono i fatti. I calciatori tutti lo adorano, i tifosi ne hanno riconosciuto i meriti e lo venerano, il primo posto in classifica ne ha suggellato la simbiosi straordinaria. La crescita deve continuare, nonostante le bordate che sono arrivate per condannare (anche giustamente) un tecnico che non ha saputo gestire un caldo finale di partita. 'O Pottè, statte accuorto: a Napule nun perdonano niente, fatte dduie cunte e regolati di conseguenza!

    Il “sotto pressione” è Mancini. A Milano non glielo stanno risparmiando mica che abbia perso la leadership in campionato. Le chiacchiere di inizio campionato, sui traguardi realizzabili da una squadra che vale miliardi, ed il lauto stipendio del tecnico, rischiano di tramutarsi in bruttissime sorprese. Non arrivare in zona Cémpions e quindi perdere tanti soldini per una società che si è follemente indebitata per competere quest’anno, significa solo una cosa: ‘na grande figura ‘e…niente! A Milano non perdonano il non gioco condito da mancanza di risultati anzi, promettono una dura contestazione se le cose continuano così. I 12-15 punti persi sulla Juve e sul Napoli, le ultime prestazioni contro l’Atalanta, Sassuolo e Carpi sono il campanello d’allarme di un progetto tecnico in crisi nera. Avranno voluto spostare l'attenzione con quelle uscite del dopopartita? Alla loro coscienza l'ardua sentenza. Giusto per ricordare, Mancini è uscito male anche nei confronti dell'ex mugliera napoletana, dispiaciuta che i panni sporchi anche stavolta il maschio della coppia ha scelto di lavarli in piazza. La separazione per lei doveva essere gestita in privato e non spifferata su tutti i Media del mondo. Si vede che isso è abituato così e a Napoli probabilmente il comportamento da “chiachiello” non viene sopportato. Infatti ne è uscito male anche dopo la lite con Sarri: in internet si è scatenata l'ironia partenopea, non oso immaginare (anche se mi diverte già da adesso) quando il platinato ritornerà a giocare al San Paolo...

    Chiuso l'argomento ('o tenevo ccà) si parla di calcio, di campo finalmente. L'avversaria è di quelle toste, in casa quelli della Sampdoria hanno dichiarato che volevano riprendere un cammino fittizio dopo le ultime deludenti prestazioni, nonostante un cambio di allenatore, in questo caso molto preparato come il “napoletano” Montella.

    Il Napoli schiera la formazione migliore ed è determinato a continuare la striscia positiva dopo l'infausta trasferta di Bologna. Ci riesce pure stavolta. Il Pipita ha segnato ancora ma mi arrabbio quanno sbaglia. A porta vuota no, per favore, sei talmente forte... Poi jammo in sofferenza pecché 'a difesa, nonostante il miglior difensore del campionato, sta avendo quacche pertuso di troppo non supportata dai centrocampisti che ultimamente aggrediscono di meno, forse per la precaria forma di Allan. Forse.

    Comunque meraviglioso è stato a vedé comme 'o Napule reagisce. Ha messo sempre la testa avanti nonostante la volitiva Sampdoria cercava di accorciare il risultato. Ce piace assai. La partita non è stata di quelle esaltanti, ma la voglia di vincere è di quelle sane e coinvolgenti. È stato bello uscire da Marassi con quattro gol fatti ma i doriani s'ammertavano 'nu bello saluto a cinche deta, la “manita”, per stigmatizzare l'unica nota negativa della giornata (che ormai pare 'na consuetudine a certe latitudini), il razzismo contro di noi. Soliti cori, soliti pezzenti d'animo che sfogano le loro frustrazioni contro la nostra città e contro il nostro popolo. Una cosa ignobile che l'Italia pallonara adda correggere: sono queste le cose che 'e ggiurnali avessano denuncià, si tutte quante vulimmo fa nu scatto annanze a livello di civiltà.

    Addò stanno 'e moralisti che si sono indignati pe' quacche parolina fuori posto del nostro mago in panchina? È troppo si m'aspetto una bella presa di posizione pure di chi non parla Napoletano?

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