Napoli-Sassuolo 1-1: ovvero l’inizio della sindrome con le piccole

Il pareggio dello scorso anno alla quinta giornata rappresentò il primo stop degli azzurri di Benitez. Sembrò solo un incidente di percorso, e invece…
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    Il Bologna? Una pratica archiviata con un comodo 3-0. La trasferta in casa della bestia nera Chievo? Che sarà mai, 4-2 e passa la paura. E poi un netto 2-0 all’Atalanta, una vittoria a Milano sponda rossonera che mancava da più di 20 anni e addirittura un clamoroso 2-1 ai vicecampioni d’Europa del Borussia Dortmund. La prima stagione del Napoli targato Benitez iniziò così, con un filotto di 5 vittorie nelle prime 5 partite tra campionato e Champions League. E così il successivo impegno contro il neopromosso Sassuolo, reduce da un clamoroso 0-7 casalingo contro l’Inter, appariva poco più di una formalità. L’1-0 di Dzemaili dopo un quarto d’ora sembrò confermare i pronostici della vigilia, al punto che anche l’1-1 di Zaza non preoccupò più di tanto il pubblico del San Paolo. E invece, per tutti i restanti 70 minuti, il Napoli andò a sbattere contro il muro difensivo degli avversari senza riuscire a superarlo. Il pareggio finale suonò come qualcosa di clamoroso, come un incidente di percorso che difficilmente si sarebbe riproposto; e invece rappresentò solo la prima di una lunga serie di occasioni buttate contro squadre ampiamente alla portata: una tendenza che sarebbe andata avanti per tutta quella stagione e, purtroppo, anche in questa; e allo stesso modo il Sassuolo, arrivato quella sera al San Paolo nello scomodo ruolo di vittima sacrificale, avrebbe poi confermato l’ottima impressione destata quella sera conquistando una clamorosa salvezza. Lunedì i neroverdi torneranno a Napoli nelle vesti di squadra rivelazione del campionato. Sicuramente sarà impossibile prenderli sotto gamba.  

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