Caro Ghoulam, l’ultimo a fare un cross così era stato Policano

Retró-pagelle di Napoli-Roma: la panchina del Napoli era così incredula per la palla messa in mezzo da Faouzi che nell’esultanza lo ha quasi ucciso. Mentre si giocava la partita Hamsik è stato avvistato a un’altra festa, sempre vestito da Scella Pezzata
  • Roberto Policano, indisciplinato e imprevedibile esterno sinistro del Napoli nei primi anni Novanta
  • di Errico Novi

    REINA – Avevo 10 anni. Ero già ammalato cronico di calcio e di Napoli. Niente stadio, solo pane, figurine e 90° minuto. Con qualche extra, come “Tutto il calcio patuto per patuto”, trasmissione cult di Canale 21: una sorta di TeleMike pallonaro. Una sera nell’angolo degli ospiti c’è il capo dell’Associazione  Napoli Club. Accento marcatissimo, voce arrochita dal fumo. Dice: “Con tutto il rispetto per Krol, ma il miglior giocatore del Napoli è Castellini”. Ecco. Con tutto il rispetto per Higuain, ma il migliore del Napoli è CASTELLINI... pardon, Reina. E non da ieri sera.

    MAGGIO – Nei migliori posti di lavoro ogni tanto qualcuno s’imbosca per rifiatare. Soprattutto quando le ferie vengono concesse con parsimonia. L’ultima volta che Maggio s’è preso non dico una vacanza, ma un permesso retribuito, Reveillere ha fatto rimpiangere Rizzardi: Christian non ci proverà più. Intanto si limita a far lavorare Fernandez (!) al posto suo. Poi, una volta in Brasile, aspetterà la fine dei Mondiali per far perdere le proprie tracce. Pare voglia aprire una fazenda a Manaus, nel cuore dell’Amazzonia. GAMBARO

    FERNANDEZ – Mamma mia quando gli faranno l’antidoping. FERRARA

    ALBIOL – Il suo sorriso, la sua calma, le sue parole rassicuranti a fine partita, mi preoccupano. Spesso quelli che stanno per scoppiare sotto il peso dello stress hanno proprio il suo ghigno indecifrabile. FERRARIO

    GHOULAM – Subito dopo il gol mezza panchina del Napoli se n’è infischiata di Callejon e ha seppellito Faouzi in un groviglio da orgia. C’è da capirli. L’ultima volta che un terzino sinistro del Napoli ha crossato così era appena scoppiata Tangentopoli. POLICANO

    INLER – Sì non c’è dubbio, ogni volta che gioca con Dzemaili ridiventa una pippa. Più che un rinforzo a centrocampo, mi sa che ci vuole uno psicanalista. NICOLAS AMODIO

    DZEMAILI – Gioca così male da ricordare un personaggio di Mezzo destro e mezzo sinistro, il film di Gigi e Andrea in cui un centravanti in disarmo si finge infortunato per correre dalla moglie dell’arbitro. Benitez l’ha sostituito così tardi che sarà andata a monte pure la tresca. SHALIMOV

    CALLEJON – Il vaffanculo più bello della sua vita. CRIPPA

    HAMSIK – C’è chi giura di averlo visto travestito da Scella Pezzata anche ieri sera, a una festa a tema per il trentennale di Arrapaho, il film degli Squallor. SCARNECCHIA

    HIGUAIN – È rimasto così isolato dal resto della squadra che a fine partita lui e i compagni si sono scambiati impressioni sulla gara come amici che hanno passato la serata in due discoteche diverse. SERGIO CLERICI

    HENRIQUE – Quando lo ha fatto entrare in campo, Benitez ha ricevuto dalla Tribuna Posillipo l’applauso più convinto della sua esperienza napoletana. Henrique non ha capito che sugli spalti erano così sollevati dall’uscita di Dzemaili che avrebbero applaudito pure se fosse entrato Goretti, pensava fosse proprio per lui, e sull’onda dell’entusiasmo ha giocato quasi bene. YEBDA

    INSIGNE – Quel poco che si è fatto, se l’è fatto da scugnizzo. Evidentemente in settimana avrà avuto il cazziatone giusto. CICCIO BAIANO

    PANDEV – Come dice Boris, quando è entrato eravamo così felici che ci è sembrato bello, alto, capellone e con il mantello a coprire le ali. S. V.

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