Napoli-Lazio, il pagellone

Tutti d'accordo sul 7 a Jorginho. E sul fatto che con lui a fianco Inler sembra un altro giocatore, cioè quello di Udine. Insigne nota stonata: nervoso per i fischi, ma anche in campo era apparso fuori fase
  • Tania Sollazzo, Boris Sollazzo, Francesco Albanese, Domenico Zaccaria, Alessandro De Simone, Dario Bevilacqua - Reina 6, Maggio 6, Raul Albiol 6,5, Fernandez 6, Reveillere 6, Jorginho 7, Inler 6,5, Insigne 5, Hamsik 5, Callejón 5,5, Higuain 6,5
    Mertens 6, Pandev s.v., Dzemaili s.v.
    Benitez 6
    Quarantaquattro punti in fila per due con il resto dei dodici in Champions League, semifinale di Coppa Italia: il bilancio di Rafa Benitez alla fine di gennaio è in attivo, anche se col fiatone negli ultimi 10 giorni.
    È un Napoli timoroso quello che scende al San Paolo, non vuole sbagliare. Di fronte ha una Lazio che nella migliore tradizione del grande Edy Reja pensa solo a contenere.
    La nota positiva è un Jorginho già uomo squadra, perfetto per personalità, lucidità e talento. Prende uno splendido palo ma la sfortuna su quella conclusione viene risarcita con il tiro sbagliato che diventa assist per il tacco d'istinto di Higuain che ci regala il passaggio del turno, finalmente con una vittoria di misura. Gökhan Inler, con un giocatore di costruzione vicino, dà segnali di risveglio, l'esperimento del doppio playmaker funziona ed è da ripetere anche in campionato.
    Lorenzo Insigne è invece la nota stonata di stasera, i gol contro Verona e Atalanta non lo hanno fatto uscire dalla crisi tecnica e di fiducia sottolineata dai fischi dello stadio, forse ingenerosi ma inevitabili, a cui lui risponde con lo stesso nervosismo scomposto che ha avuto in campo, dove ha sbagliato anche i controlli e i passaggi più semplici. Difesa ordinata, ma davanti aveva solo un Keita poco più che volenteroso: reggerà già con il Tanque Denis già domenica? Non escludiamo che Henrique possa debuttare già a Bergamo. In fondo oggi il tifoso del Palmeiras e giornalista competente Darwin Pastorin lo ha paragonato a Thiago Silva.
    Pepe Reina è poco impegnato, ma la sicurezza che dà in uscita e impostazione è impareggiabile: il titolare è tornato.

    Errico Novi novi alias Jack Frusciante (è uscito dal gruppo ma solo per questa partita) – Segnali di ripresa quanto a grinta e concentrazione. Ancora non ci siamo in termini di dinamismo ma mezza squadra è spremuta come un limone: Maggio, Albiol, Callejon, Higuain, lo stesso Reveillere che c’ha gli anni che c’ha. Ma questa notte passerà agli annali come la scoperta di un vero regista trentacinque anni dopo Antonio Juliano: da allora il Napoli non aveva più avuto un giocatore così, forse Ciccio Romano può essere messo sulla stessa linea di continuità ma non aveva la stessa tendenza a chiamare la palla. Merita almeno 7, il brasiliano. Che compie un piccolo miracolo: resuscita Inler. Se la presenza di Jorginho gli fa così bene forse possiamo risparmiare i soldi di Capoué e puntarli tutti sulla ruota di Goulham, che tanto Zuniga è come Pierpaolo a Rio degli Squallor.

    Reina 6.5 – Maggio 5.5, Fernandez 7, Albiol 6.5, Reveillere 6 – Inler 7, Jorginho 7 – Callejon 6-, Hamsik 6, Insigne 5,5 – Higuain 6.5. Mertens 6.5 , Pandev 6, Dzemaili sv.

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