Le pagelle di Napoli-Red Bull Salzburg 3-0, Europa League

In una partita giocata a viso aperto da due squadre tecniche e gagliarde, il Napoli segna tre gol, ne sbaglia almeno cinque ma mantiene la porta inviolata portando a casa un ottimo risultato. In Austria si va con una buona dote ma con la difesa decimata
  • di Boris Sollazzo

    Meret 8: è un campione. Testa da grandissimo, mantiene la concentrazione anche in una partita in cui la difesa è in una giornata improbabile e in cui è sollecitato poco e male. Negli ultimi dieci minuti fa due miracoli su Gulbrandsen, mostrando tutto il suo talento: nel primo caso nella scelta dei tempi dell'intervento, nel secondo per reattività ed eleganza. Ad avercelo avuto l'anno scorso, forse, ora avremmo qualcosa cucito sulla maglie che non sia l'ennesimo sponsor. Le sue parate valgono due gol (vincere 3-0 o 5-1 sarebbe stato lo stesso. Anzi forse il secondo caso è peggiore).
    Game, set, Meret.

    Hjsay 6: limita gli errori, anche se si incarta pericolosamente in un intervento difensivo dei suoi nel recupero - per lui ogni disimpegno è un thriller - e conferma per lo meno la buona volontà mostrata negli ultimi tempi. Quando scende in campo speri di notarlo il meno possibile, lui oggi prova pure a stupirci con un eurogol. Ovviamente senza successo. Purtroppo il mercato in Cina ora è chiuso.
    Marotta, pensaci tu.

    Maksimovic 6: strana partita la sua. Non sbaglia una chiusura, o quasi, alcune sono anche difficili e rischiose. Sembra voler imitare Koulibaly, il guaio è che prova a farlo anche nelle uscite palle al piede, che invece non sono affar suo. Sette per la prova da marcatuore puro, cinque come regista difensivo. Da qui una sufficienza con fibrillazione. Ingenuo il giallo nel finale che lascia il Napoli con Chiriches e Luperto in Austria. 
    Il più forte degli scarsi. O viceversa.

    Koulibaly 5,5: sembrerà un voto ingeneroso, perché un paio dei suoi interventi in area li fa e strappa applausi. Ma raramente è nella giusta posizione, spesso viene superato da dribbling e filtranti, non aiuta Maksimovic che non a caso prova a fare il Kalidou. Se a questo si aggiunge un giallo evitabilissimo per la solita voglia di fare scorribande in avanti, ammonizione pesante che gli costa il ritorno, ci ritroviamo a dovergli dare una delle sue rare insufficienze. Faccia un regalo a Meret.
    Anche i migliori hanno dei Kali..dou

    Mario Rui 7,5: diamo a Mario ciò che è di Mario. Sembra il miglior Ghoulam: provoca con un bel cross tagliatissimo di quelli che ci mancano in troppe partite il terzo, fondamentale, (auto)gol, lancia splendidamente Milik verso il possibile poker, raccoglie falli, si sovrappone, è un moto perpetuo. Sempre al centro del gioco, tocca la palla più di tutti, se si esclude Fabian Ruiz. Se l'infortunio gli è servito per tornare così, Faouzi può allenarsi per rinforzare i muscoli senza apprensione.
    Mario Rui Costa.

    Callejon 7,5: gli togliamo un mezzo voto per quell'inusuale arroganza con cui invita l'avversario a terra a rialzarsi e contrastarlo, come fosse un torero. Perde palla e a momenti fa un gran danno. Però non possiamo dimenticare l'intelligente assist per Fabian Ruiz, il quarto gol negato da una parata di testa fenomenale di Ramalho e un lavoro sulla fascia incredibile per quantità e qualità. Difficile pensare a un Napoli senza di lui.
    Sempre caro mi fu quest'ermo calle.

    Fabian Ruiz 8: finalmente si sblocca. Il post Hamsik sembrava una maledizione, oggi complice una squadra che non raddoppia su di lui e lo lascia ragionare tira fuori tutto il repertorio. Geometrie coraggiose - cerca sempre la soluzione più vantaggiosa per la squadra, non la più facile per lui -, sicurezza nel possesso palla, tiro da fuori (splendido il 2-0 per coordinazione, tempismo e tocco). Nel finale, con Diawara in regia, torna sull'esterno e capisci che quella è casa sua. 
    Ruiz è tornato.

    Allan 7: in una partita caratterizzata dall'entropia e dalla frenesia lui ci sguazza. Fa spesso ripartire il Napoli azzannando palloni negli spazi e tra i piedi altrui, si sacrifica nei momenti più difficili arretrando, poi cala nel finale, ma ha corso per tre. Speriamo che il Psg se lo dimentichi. E che gli sceicchi snobbino l'Europa League.
    Lui (b)Allan da solo.

    Zielinski 6,5: strana partita anche la sua. La tocca pochissimo (una ventina di volte), ma si muove bene e dimostra di essere un ottimo uomo da penultimo passaggio (è lui a liberare Mertens sul primo gol). Oggi fa la sua partita peggiore del 2019, non riesce a entrare nel vivo della partita, eppure non spreca quelle poche giocate che si ritrova tra i piedi. Esce dopo un'ora, perché nel secondo tempo i momenti in cui si fa notare si fanno notare sulle dita di una mano.
    Dolce stil (rin)novo.

    Milik 7: forse meritava di più, ma un centravanti come lui deve uscire con una marcatura multipla da una partita così. Bellissimo l'1-0 per freddezza, classe e inserimento, ottimo il contropiede in cui la mette fuori di un nulla di esterno, peccato per un altro paio di occasioni più facili che poteva mettere dentro. E' generosissimo nel pressing, nel venire a prendere palla, nei movimenti con cui detta i passaggi a sé e ai compagni. Come dice lui, deve ancora migliorare tanto. Ma deve farlo qui da noi.
    Si può (f)Arek.

    Mertens 6,5: ti piange il cuore quando su un contropiede perfetto per tempismo, corsa e posizione, tira una bomba deviata dal portiere, laddove un tempo avrebbe segnato a occhi chiusi, magari un gol da cineteca. Gli manca il gol e si vede, ma sembra più in fiducia, lo vedi da un tiro da centrocampo più pericoloso di quello che sembrava e dall'assist poetico per Milik, con cui si trova bene fin da Napoli-Benfica 4-2. Torna in fretta, ragazzo, che noi senza Ciro non ci sappiamo stare. 
    Belga di notte.

    Diawara 5,5: una sola discesa degna di nota, ma entra svogliato e lo capisci fin da quando si prepara a bordo campo. Ha ancora pochi mesi per ricordarci quant'è forte. E questa Europa League può, deve essere il suo giardino segreto.

    Insigne 6: ci prova, ma quel maledetto rigore ancora gli pesa sul cuore e sulla testa. Noi ce lo siamo già dimenticato, per lui ci vorranno mesi e qualche prodezza (speriamo tante). Poteva evitare un paio di palloni persi che fanno ripartire il Salisburgo.

    Ounas 6,5: pochi minuti, ma è sempre più calciatore vero. E sull'ultimo contropiede in cui aggancia al volo un pallone impossibile, fa un sombrero e poi tira bene ma fuori, poteva venire giù lo stadio. Potrebbe essere il nuovo Pocho Mertens, per ora assomiglia più al migliior Carannante.

    Ancelotti 7: se vinci 3-0 all'andata di un ottavo di Europa League, hai sempre ragione. Se poi dopo vai davanti ai microfoni e bacchetti la squadra per il passo indietro difensivo dopo averla esaltata pochi giorni prima dopo una sconfitta, hai capito tutto. Siamo curiosi di sapere chi metterà in Austria e se provera Chiriches e/o Luperto a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Ounas potrebbe essere la sua grande trovata di fine stagione. E' un piacere vederlo allenare e sentirlo parlare.

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