Rafa resta o va via? Vedremo, ma i suoi modi di dire passeranno comunque alla storia

Fin dal suo arrivo a Napoli, Benitez si è dimostrato un grande comunicatore. Dal “sin prisa pero sin pausa” al “business plan”, le sue dichiarazioni alla stampa sono già diventate cult
  • Il 31 maggio si avvicina e il tormentone continua: Rafa resta a Napoli, Rafa se ne va. Gli esperti di calciomercato danno ormai per certo l'addio del tecnico spagnolo e alcuni giornalisti partenopei giurano addirittura di aver visto Sinisa Mihajlovic a spasso per Posillipo a visionare la sua possibile futura residenza partenopea. Vedremo come finirà questa telenovela che dura da inizio stagione. Che resti o vada via, Rafa Benitez in questi due anni napoletani ha comunque lasciato il segno del grande comunicatore. Le sue dichiarazioni non sono mai scontate, a riprova che una buona gestione del continuo rapporto con la stampa rappresenta uno dei tasselli piu’ importanti del mosaico della sua rivoluzione culturale. E spesso, a metà strada tra la polemica e l'ironia, si è dimostrato paroliere di successo, lanciando dei veri e propri refrains linguistici che sono poi diventati tendenza su ogni social network.

    Il “sin prisa pero sin pausa”, pronunciato sin dai primi tempi della sua esperienza napoletana, è diventato lo slogan piu' rappresentativo del suo modo di intendere il calcio. Non poteva non far breccia in una piazza reduce dall'era Mazzarri, con il suo approccio ansiogeno e sempre in lotta contro tutti. L'estate scorsa, pero', dopo la cocente delusione seguita al mancato accesso alla fase a gironi della Champions League, il risentimento della volubile tifoseria napoletana montava diffusamente. Ecco quindi l'appello di Rafa a camminare “uniti, spalla a spalla” per arrivare a fine stagione alla “spiaggia”. Ma Napoli non e' Liverpool, chiedere unità d'intenti ad un ambiente incoerente a prescindere, che passa nel giro di poche settimane dal piu' cupo pessimismo alla convinzione di potersela quasi quasi giocare con Bayern e Barcellona, è impresa utopistica. C'ha provato Rafa, e forse si è reso conto che è impossibile rendere unita una città che quotidianamente si divide su tutto. Sarà stato per questo motivo, o perchè quando si gioca contro la Juventus anche il piu' sereno dei monaci tibetani diventa astioso e irascibile, dopo Napoli – Juventus sbotto' con il famoso “ci puo' stare”. Il suo motto compatto' l'ambiente contro l'unico colpevole che in Italia mette tutti d'accordo, l'arbitro, e da allora è diventato un hashtag popolarissimo sui social per ironizzare su ogni tipo di ingiustizia. E adesso, rilasciando dichiarazioni in occasione delle partite di Europa League, di fatto le uniche finestre di visibilità rimaste dopo che De Laurentiis ha decretato il silenzio stampa, ha lanciato il “business plan”, che è diventato già una hit di successo. Cosa faremo nel weekend? Mah, non lo so, devo vedere il business plan. E le prossime vacanze? Non lo so, voglio vedere il business plan. Insomma, per sapere se Rafa siederà l'anno prossimo sulla panchina del Napoli dovremo aspettare ancora un po', ma di certo le sue massime hanno già fatto scuola.

     

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