Caro Aurelio De Laurentiis ti scrivo...

Con la partenza di Higuaìn addio sogni di gloria, ma sfruttiamo quei soldi per consolidare squadra e società
  • di Dario Bevilacqua

    Quello di quest’anno è stato un mercato strano. Con un bilancio fin qui negativo, se pensiamo alla dolorosa cessione di Higuain. E se guardiamo ai tanti giocatori che hanno rifiutato il Napoli, per un motivo o per l’altro.

    Al momento sono stati completati 4 acquistati e, a parere di chi scrive, si tratta di 4 ottime operazioni.

    Tonelli è uno dei migliori difensori italiani e va a completare un quartetto di centrali di altissimo livello.

    Giaccherini è un jolly utilissimo, con esperienza e dedizione e buona tecnica. Inoltre è costato molto poco.

    Milik è un grande talento, è giovanissimo e ha ottimi numeri. È stato pagato tanto, ma sicuramente rinforza la squadra.

    Zielinsky è uno dei migliori giovani centrocampisti d’Europa. Conosce Sarri e il campionato italiano: ci sarà utile.

    E ora?

    Considerando che abbiamo perso Higuain, servirebbe un nuovo bomber di grande livello, se non equivalente al Pipita, almeno che ci vada vicino. Ebbene, molto probabilmente non arriverà: Icardi non sembra muoversi dall’Inter, Kalinic non farebbe fare il salto di qualità, Cavani è un sogno irrealizzabile e Sarri non vuole Bacca, né giocatori di altri campionati, come Diego Costa.

    Mettiamoci l’anima in pace. Un sostituto di Higuain non arriverà. C’è Gabbiadini, con i suoi pregi e i suoi difetti. Speriamo che con Sarri esploda definitivamente. Ma è molto improbabile che si punti su un altro attaccante.

    E questo significa una cosa: addio sogni scudetto.

    Diciamolo chiaramente: per quanto il Napoli sia ancora una buona squadra (e dopo dirò altro in tal senso) è ancora inferiore alla Juve. Se non altro per una cosa: è ancora una squadra con pochissimi leader in campo, che trasmettano la grinta e la rabbia per ribaltare una partita messa male, per tenere duro negli ultimi minuti se si è in vantaggio, per aggredire l’avversario che resiste fino a farlo capitolare.

    E allora?

    Allora c’è comunque un percorso intelligente che De Laurentiis può intraprendere, ossia rafforzare ulteriormente le fondamenta per crescere ancora. Come squadra e come società. Vediamo in che modo.

    In primo luogo, completando la campagna acquisti. I nomi li conoscete e sono tutti molto buoni: chiudiamo per Sportiello, Rog e (se fosse vero che Mourinho vuole tagliarlo) Darmian (in alternativa va bene anche un giovane meno altisonante, mi accontenterei di Conti dell’Atalanta). Non basta. Bisogna prendere anche Diawara e darlo in prestito, tenendo Valdifiori, che sembra pronto a rilanciarsi.

    Perché è importante l’operazione Diawara? Perché questo è quello che fanno le grandi squadre, come la Juve, che fa maturare giovani campioni in giro per l’Italia e poi decide se richiamarli alla casa madre o farci cassa (vi faccio qualche nome: Immobile, Gabbiadini, Zaza, Rugani). E perché lo soffieremmo alla Roma e, a quanto si dice, anche alla stessa Juve.

    Se completassimo la campagna acquisti in questo modo saremmo comunque molto competitivi, praticamente con due squadre di pari livello, in grado di fare una buona figura in Europa e di puntare al secondo posto, che vuol dire accesso diretto alla Champions per il secondo anno consecutivo.

    In secondo luogo, con i soldi che De Laurentiis risparmia non comprando Icardi alle cifre sconsiderate che si leggono sui giornali, si potrebbe costruire il famoso e famigerato impianto sportivo, che tanto voleva Benitez e che piacerebbe anche a Sarri. Anche questa è una mossa da grande società. Non costerebbe tanto. E sarebbe un’arma in più per chiunque venisse a Napoli ad allenare. Si potrebbe rafforzare il settore primavera, dotandolo di strutture adeguate. La società potrebbe avere una sede legale, che fa anche più effetto sui calciatori che arrivano a Napoli, che non si troverebbero a firmare un contratto alla Filmauro.

    A quel punto a me andrebbe bene così. Il Napoli crescerebbe ancora. Anche in un’estate difficile, condita da rifiuti, addii clamorosi che non si è stato in grado di rimpiazzare, e nonostante l’indebolimento della prima squadra. Vorrebbe dire prepararsi anche ai prossimi anni e sarebbe un segnale che questa società ha grandi ambizioni.

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