Lazio, Genoa e Chievo: quella cronica incapacità di chiudere le partite

Tre vittorie al cardiopalma, tre gare che si potevano archiviare molto prima con un pizzico di cattiveria in più sotto porta
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    di Domenico Zaccaria

    Lazio, Genoa e Chievo: tre partite, tre vittorie (due delle quali in trasferta) che hanno rilanciato le ambizioni azzurre in chiave secondo posto. Tre gare che, al contempo, hanno di fatto confermato un altro aspetto: il Napoli non riesce proprio a sferrare il colpo di grazia agli avversari. E così partite che potevano essere chiuse molto prima del 90esimo si sono trasformate in vittorie al cardiopalma con qualche rischio di troppo corso nel finale: d’altronde - ormai lo sappiamo bene – la squadra di Benitez concede sempre qualcosa in difesa. E così diventa ancora più importante capitalizzare al massimo le occasioni davanti alla porta avversaria. “Se segnasse pure varrebbe 30 milioni di euro”, ha detto il settimana il tecnico spagnolo   parlando di De Guzman, finito nell’occhio del ciclone dopo qualche gol di troppo sbagliato. Vero, sebbene al centrocampista olandese nessuno chieda venti gol a stagione, ma più semplicemente di non tirarla in curva quando sarebbe più facile (come contro Juventus, Genoa e Chievo) centrare i pali avversari. L’impressione è che, Higuain a parte - e speriamo anche Gabbiadini - il Napoli in attacco pecchi un po’ di cattiveria. Quel “killer instinct” che nel secondo tempo di Roma, con la Lazio tutta sbilanciata in avanti alla ricerca del pari, avrebbe archiviato anzitempo la pratica biancoceleste; che avrebbe consentito agli azzurri di mettere sotto agevolmente il Genoa, senza dare al grifone l’alibi (giusto) delle sviste arbitrali, e che avrebbe spento le speranze di rimonta del Chievo, senza concedere ai gialloblù il tiro del possibile pareggio nel primo minuto di recupero. Non potendo contare su una difesa granitica, il Napoli deve essere micidiale davanti, anche per chiudere alcune   partite prima del 90esimo e gestire maggiormente uomini e forze: in caso contrario il secondo posto rischia di restare una chimera.  

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