Dal Sassuolo al Bologna, le occasioni mancate dal Napoli

Ecco perché il terzo posto è l’obiettivo minimo della stagione: senza la qualificazione in Champions sarebbe un fallimento
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    di Domenico Zaccaria

    Sassuolo, Parma, Udinese, Cagliari, Bologna: 15 punti in palio contro squadre certamente non irresistibili, peraltro con tre gare su cinque al San Paolo. Di punti a casa, però, il Napoli ne ha portati soltanto 4. Ogni volta che gli viene fatto notare, Benitez ribatte: “Però abbiamo vinto a San Siro con il Milan e a Firenze”. L’alibi, per la verità già fragilino, è crollato miseramente domenica sotto i colpi di Rolando Bianchi, eroe di una squadra dai limiti tecnici evidenti, peraltro ridotta in dieci uomini. Classifica alla mano, la vittoria di Firenze pesa come un macigno, anche perché sarà difficile per tutti conquistare punti in casa dei viola; quanto al blitz di San Siro alla quarta giornata, c’è da dire che il Milan di quest’anno è poca cosa e forse è stata più importante la vittoria della settimana scorsa a Verona, contro la terribile neopromossa che era ancora imbattuta al Bentegodi.

    LE OCCASIONI MANCATE

    NAPOLI-SASSUOLO 1-1: Il 25 settembre, in un San Paolo gremito dopo i 4 successi nelle prime 4 partite, arriva il Sassuolo reduce dai 7 gol presi dall’Inter. Sembra una passeggiata e la partita si mette subito bene con il gol di Dzemaili, ma dopo 6 minuti Zaza gela lo stadio. Manca un’eternità ma fino al 90esimo il Napoli riuscirà a costruire solo una (clamorosa, a dire il vero) opportunità da gol sprecata da Fernandez.

    NAPOLI-PARMA 0-1: Bisogna cancellare la dura sconfitta a Torino, anche se tre giorni dopo gli azzurri devono volare a Dortmund per una sfida decisiva ai fini della qualificazione in Champions. Un Napoli, lento, svogliato e anche poco fortunato (Higuain segna, ma in leggero fuorigioco, Hamsik entra e si infortuna subito) viene punito nel finale da Cassano.

    NAPOLI-UDINESE 3-3: L’Udinese di quest’anno è poca cosa e il Napoli si ritrova in vantaggio per 2-0 quando manca una manciata di minuti alla fine del primo tempo. Una grande squadra speculerebbe fino al 90esimo sul doppio vantaggio e invece gli azzurri riescono nell’impresa di farsi raggiungere sul 2-2; poi, dopo il 3-2 di Dzemaili, addirittura sul 3-3. Della serie: errare è umano ma perseverare è diabolico.

    CAGLIARI-NAPOLI 1-1: Ancora una volta il Napoli si lascia sorprendere all’inizio da una squadra molto inferiore dal punto di vista tecnico che la butta sull’aggressività e sull’agonismo. Eppure il rigore di Higuain rimette le cose a posto già al 20esimo. In 70 minuti, però, gli azzurri producono solo un gol annullato a Callejon per fuorigioco e un pericoloso diagonale di Mertens.

    BOLOGNA-NAPOLI 2-2: Il primo tempo è il peggiore della gestione Benitez. Nella ripresa il Napoli cambia marcia e a 10 minuti dalla fine passa in vantaggio con Callejon. Dopo l’espulsione di Kone sembra materializzarsi il miracolo: come la Juve, la Roma, la Fiorentina e persino l’Inter, gli azzurri stanno per vincere una gara anche se non meritano fino in fondo i 3 punti. E invece no: Bianchi fa 2-2 al 91esimo.

    L’IMPORTANZA DEL TERZO POSTO

    Nelle interviste, a chi gli fa notare che il distacco da Juventus e Roma inizia a farsi pesante, Benitez ribatte che i bianconeri (in particolar modo) e i giallorossi stanno tenendo ritmi da record, offuscando in questo modo l’ottimo cammino degli azzurri. Vero, anzi verissimo: il Napoli sta facendo un campionato di alto livello e tornando indietro allo scorso anno la Juventus sarebbe solo 2 punti avanti, e non 12. C’è poi l’alibi di una Champions League giocata alla grande, oltre a quello degli infortuni che hanno messo fuori gioco alcuni fra i migliori calciatori in rosa. Ma c’è un però: tutti parlano di Juventus e Roma e pochi della Fiorentina, che è soli 3 punti indietro rispetto agli azzurri. I bianconeri hanno una rosa più forte di quella a disposizione di Benitez, la Roma (forse) è superiore negli 11 titolari e non ha impegni in Europa, ma anche i viola sono più forti del Napoli? Viola che – è bene ricordarlo – hanno perso Gomez per infortunio a inizio stagione e Rossi da un paio di gare? Io sono convinto di no. Ecco quindi che il terzo posto che garantisce (sia pur attraverso i preliminari) la qualificazione alla prossima Champions League rappresenta l’obiettivo minimo da raggiungere, indipendentemente dal cammino che si riuscirà a fare in Coppa Italia e in Europa League. Senza il terzo posto, scordiamoci una campagna acquisti estiva faraonica. E se si considera che Milan, Inter e Lazio sono ai loro minimi storici, se non riusciremo ad arrivare terzi il bilancio della stagione sarà fallimentare. 

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