Extravascio: Don Ciro fa gli straordinari

Lazio-Napoli e i divieti che colpiscono i tifosi partenopei
  • di Manfredi "Freddy" Adams

    Turno serale infrasettimanale. È di scena Lazio-Napoli! Ho fatto gli straordinari per rimmanere scetàto ma se sape, ‘stu Napule pure si t’avisse abbacchià per la stanchezza, te fà durmì suonne tranquille pe’ ccomme se stà cumpurtanno urdimamente.

    'A cosa ca nun me fa addurmì, semmai, è comme maie continuano a nce levà 'a cuollo le sciarpe con i nostri simboli identitari, come è succiesso dummeneca scorsa per Napoli-Empoli. Pecché vogliono toglierci dei simboli che ci rappresentano? Hanno paura del nostro senso di appartenenza? Del nostro riscatto? Hanno paura che da persone disaggregate e tenute divise (dalla malasanità alla spazzatura, dalla delinquenza al clientelismo) riusciamo a riscoprire una identità di popolo e che Napoli finalmente se ne riappropri? 

    Il Sud e Napoli sono sempre stati protagonisti della propria storia, dai Normanni ai Borbone, passando per Angioini e Svevi. Solo dopo l'Unità hanno conosciuto un percorso diverso e succube. Noi queste cose le stiamo riscoprendo e ne abbiamo contezza e consapevolezza! Per questo facciamo paura, i nostri simboli storici fanno paura! Poi ci criticano perché fischiamo l'Inno... Di un'Italia che ancora mente su chi eravamo per impedirci di tornare ad esserlo! Bisogna ringraziare l'incessante informazione dei Movimenti Culturali (il Neoborbonico di Gennaro De Crescenzo e il Vanto di Angelo Forgione su tutti) per la giusta lettura degli avvenimenti storici, grazie ai quali finalmente abbiamo chiare certe dinamiche del presente. Contattateli, fatevi spiegare perché il futuro va fondato su basi solide come solo il Passato può darcele (visto che abbiamo avuto un grande passato). Vi spiegheranno, come fa Fiore Marro dei Comitati Due Sicilie, spesso nelle Tv locali, che un Popolo che ignora la propria storia non è un popolo, ma un insieme di persone utile alle statistiche demografiche. Tale è stato ed è il Sud nell'assetto statuale italiano. Vogliamo guardare avanti adesso con più responsabilità ed impegno visto che siamo costantemente imbavagliati?

    ...E menu male ca songo cose pacifiche e nunn’appartèneno a “Politiche che attentano all’Unità del Paese” (vai Eduàààà: esprimiti!!). Identità e passione vanno a braccetto, pecché stu trattamento?! Ma state sicuri, comm’ha ditto Don Michelino, fisso in Curva B ed amico del Vascio: <<Don Cì, possono pure sequestrare sciarpe e bannere, io la Storia della mia città la porterò sempe cu’mme!>>

    Per il resto tutto okkè, orgoglioso di essere amico e “ ’o zio” dei Club Napoli che ho visitato in questi mesi. Soprattutto per le iniziative che sono capaci di organizzare. A Udine per esempio, storia e passione si intrecciano; a Modena stanno riscoprendo l’identità grazie al Professore Gennaro Pisco (che arrassummiglia moltissimo al nostro Professore del Vascio Don Salvatore, capace sempre di ricordarci che popolo che eravamo e che simmo, donandoci quell’orgoglio necessario a reagire quanno ce diceno ca simmo sempe stati nu popolo spuorco); a Bologna il Presidente Maurizio Criscitelli (oltre alle decine di iniziative a favore della nostra Terra, insieme a tutti i soci del Club) si è fatto carico in queste ore di un’iniziativa straordinaria, stateme a ssentì: non avendo potuto acquistare biglietti per il settore ospiti, per il quale è stata decisa la chiusura da parte del Viminale, ha acquistato, per lui e per i molti sostenitori che a lui fanno capo, biglietti per un altro settore dell’Olimpico, dove ovviamente siedono i laziali. Con questa mossa ha dimostrato l'assurdità della Tessera del Tifoso (che servesse pe’ schedà e quindi controllà tutt' 'e tifuse) ed ha messo difronte alle proprie responsabilità CHI dovrebbe prevenire eventuali incidenti dovuti alla mescolatura delle tifoserie. Pensano di vietare tutto intanto pe' se lavà 'e mmane e per evitare probblemi, ed anche pe’ scuraggià il tifoso napoletano che vuole seguire con amore la propria squadra. Accussì grazie a Criscitelli la Questura, con un Comunicato, ha riaperto il Settore Ospiti! 

    Ed è stato bello vedere e sentire nel loro stadio i cori felici dei nostri sostenitori che accompagnavano il Napoli, ancora una volta vincente. Uno 0-2 senza penzieri o' veramente, una comodità assistere così alle partite senza problemi 'e core, di fegato e di stommaco. 

    Ma pecché nun ce ‘o ddiceno chiaramente?? Nun putimmo purtà sciarpe e bandiere identitarie (anche se associate al Napoli calcio) a casa nostra, nun putimmo ì in trasferta, nun putimmo cantà, e che miseria!!...

    Scennìtece ‘a cuollo, fateci vivere questi momenti di gioia che il calcio ci sta rialando dopo moltissimi anni. L’urdema vota che mi sono sentito accussì felice per la squadra di pallone è stata ‘o secolo scorso!? Nun tenevo manco cinquant’anne quanno Napule se vestette d’azzurro: comm’era bbella la città, d’ ‘o Vesuvio a’ Sanità, quanta bannere! Se magnavano 'o limone chi vuleva male a chillu squadrone! Mmiez’ ‘a via s’abbracciavano ll’uno cu’ ll’ate, la fantasia degli striscioni raggiunse livelli immensi e mai violenti, il nostro amore rivolto pure a chi ha spantecàto ‘na vita sana pe’ vvedé ‘o Napule vencere quacche ccosa: <<E che ve site perso!>>. Una scritta che dice tutto sul nostro cuore e sulla magia della condivisione di una gioia che avremmo voluto universale, da condividere con tutto il mondo, terreno e non, visto che ‘e napulitani stanno pe’ tutte parte!

    Nun succede niente chist’anno…

    Ce ne stammo accurgenno cu’ sti jacuvelle delle sciarpe e delle trasferte vietate, dell’informazione che minimizza la nostra meravigliosa cavalcata come a farci capire che tanto, prima o poi l’innominabbile 'nce raggiunge e vence n’atu scudetto. Ma nun ce putite levà ‘a soddisfazzione di giocare il miglior calcio e di vederci felici, squadra e giocatori, per una vittoria che, comme diceva il nostro D10S, arriva contro tutto e tutti.

    …ma si succede!...

    Intanto 'sta partita, ripeto, a parte la solita tranquillità nelle giocate, ci ha dato un altro grosso spunto su cui riflettere: i soliti cori contro noi tifosi ed il povero Koulibaly. L'arbitro Irrati di Pistoia ha avuto il merito di prendersi una grossa responsabilità, come fece un suo celebre predecessore, il grande Collina: ferma il gioco e minaccia di sospendere la partita se la rozza inciviltà dei sostenitori laziali si fosse perpetrata. Un record di personalità dove altri non sono mai arrivati. Come il Pipita Gonzalone. Nessuno dopo 23 partite era arrivato a 23 gol fatti, una marcia bellissima che speriamo non si fermi più!

    Forza Napoli ed il Napoli!!

     

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