Napoli-Roma e quel duello del 1993-94

Risale a ventidue anni fa l'ultima lotta con i giallorossi per giocarsi un posto in Europa.
  • di Francesco Albanese

    Tutto in 180 minuti. Napoli e Roma si giocano il loro destino negli ultimi due turni di campionato. Sei punti in palio per la conquista di un secondo posto determinante al fine di stabilire le future strategie societarie in ottica calciomercato. Al di là dei proclami, l’accesso diretto alla Champions League influenzerà entrambi i club nelle rispettive campagne trasferimenti. Alla volata finale il Napoli arriva con due punti di vantaggio in più, ma con una peggiore situazione nei confronti diretti che in caso di parità premierebbe Totti e soci. Un testa a testa quello tra azzurri e giallorossi che non aveva un epilogo simile da oltre vent’anni. Bisogna infatti risalire alla stagione 1993-94 per ritrovare Napoli e Roma a contendersi una piazza europea alle ultime due giornate. A quel tempo la vittoria valeva ancora due punti e a due partite dalla fine la classifica recitava: Torino 34, Napoli e Roma 32, Foggia 31. Un mini torneo a 4 che avrebbe premiato la prima classificata con l’ingresso in coppa Uefa (oggi Europa League) in virtù del sesto posto raggiunto. Erano gli anni del Milan invincibile di Capello, tempi difficili per gli azzurri che riuscirono a rialzare la testa grazie all’intuizione di Ottavio Bianchi che, accomodatosi dietro la scrivania, decise di puntare sul promettente Marcello Lippi come tecnico e su un gruppo di giocatori frutto di prestiti e scommesse varie. Ne nacque una squadra fresca e pimpante che poteva contare su gente del calibro di Taglialatela, Gambaro, Cannavaro, Bia, Buso, Pecchia, Di Canio, Thern e Fonseca. Un mix di esperienza e gioventù che alla fine si rivelò vincente. Due passaggi decisivi di quella stagione furono certamente rappresentati dagli scontri diretti con la Roma di Mazzone. All’andata con un colpo a sorpresa il Napoli passò all’Olimpico per tre a due (Buso, Di Canio e gol decisivo di Ferrara). Partita rocambolesca che mise in luce due giovani talenti destinati a fare strada: Pecchia e soprattutto Fabio Cannavaro, un mastino di vent’anni forgiatosi alla scuola di Ciro Ferrara. 

    Parentesi personale: ero presente allo stadio in tutti e due i match contro la Roma. All’andata in mezzo ai romanisti (il gemellaggio era finito da un pezzo), settore distinti Nord, trascinato dal mio antico sodale Enrico che mi fece il “favore” di non portarmi in curva Sud dove era abbonato. Tradotto: una sofferenza indicibile durata 90 minuti culminata nel gol di Ferrara al quale dovetti implodere. Un simile supplizio meritava adeguata ricompensa e così in occasione del ritorno al San Paolo al succitato Enrico toccò vedere la partita in curva A al San Paolo. E che partita! Roma in vantaggio su rigore realizzato da Balbo e pareggio ancora dagli undici metri siglato da Fonseca per un fischio un po’ generoso di Cesari. Sì c’è stato un tempo in cui l’abbronzatura di Cesari solcava in lungo e in largo gli stadi della serie A e non gli studi di Mediaset che allora si chiamava ancora Fininvest. 

    Ripercorrendo il film di quell’anno impossibile poi non citare lo strepitoso gol di Di Canio nell’uno a zero contro il Milan. Ma che accadde in quegli ultimi 180 minuti del 1993-94? Di tutto! Alla penultima il Toro cadde in casa 4-1 contro il Foggia di Zeman che si sarebbe giocato il posto in Uefa all’ultima nello scontro diretto casalingo contro il Napoli. Gli azzurri nel frattempo avevano regolato due a zero il Parma al San Paolo. La Roma invece non andò oltre il pari a San Siro contro l’Inter e avrebbe chiuso in casa contro i granata. Quindi ricapitolando: Napoli e Torino 34, Roma e Foggia 33 con Foggia-Napoli e Roma-Torino in calendario per l’ultima giornata. Allo Zaccheria Lippi scelse questo undici: Taglialatela, Ferrara, Gambaro, Pari, Cannavaro, Bia, Di Canio, Bordin, Fonseca, Thern, Buso. A fine primo tempo la Roma già vinceva uno zero con un gol di Balbo, mentre a Foggia la gara era inchiodata sullo zero a zero. A sbloccarla ci pensò al sedicesimo della ripresa Di Canio, o meglio il portiere rossonero Bacchin che pensò bene di spianare la via del gol all’attaccante napoletano con una papera colossale. Sofferenza fino al 90’ (la Roma vinceva ora due a zero) e triplice fischio dell’arbitro Nicchi. Classifica finale: Napoli 36, Roma 35, Torino 34 e Foggia 33. Napoli in coppa Uefa!

     

    Ps una bella gioia offuscata purtroppo da uno dei lutti più orribili della storia mondiale dello sport: la morte di Ayrton Senna che in quegli stessi minuti perdeva la vita sul circuito di Imola.

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