O’ Trammammuro di Fiorentina-Napoli: chi sale e chi scende

E’ stata la gara di Benitez e Higuain, Albiol e Koulibaly. Ma c’è un grande ritorno: quel “fattore c” che finora era terribilmente mancato…
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    di Domenico Zaccaria

    SU: RAFA BENITEZ – Ancora un approccio feroce alla partita, ancora una gara dominata per lunghi tratti. A questa squadra sembra mancare l’ultimo passo per essere grande: la capacità di buttarla dentro non dico alla prima, ma senza attendere la decima occasione da gol. Ma è anche vero che in campo non ci va mica l’allenatore spagnolo…Con la vittoria di Firenze chiude una settimana perfetta iniziata con il 2-0 alla Roma e il 3-0 in Europa League. Sei gol fatti e zero subiti: avanti così.

    SU: GONZALO HIGUAIN – Nel primo tempo “rischia” di fare due gol molto più belli e un terzo, addirittura stupendo, gli viene annullato. Ma il grande attaccante è quello che non si abbatte e che nel secondo tempo gira con rabbia il pallone decisivo dentro la porta avversaria. Smaltita la delusione per la notte di Bilbao, Gonzalo è tornato. E con lui il Napoli.

    SU: RAOUL ALBIOL – Parlare di segnali di risveglio sarebbe riduttivo: a Firenze abbiamo finalmente rivisto l’Albiol dello scorso anno. Sempre attento, “cattivo” all’occorrenza, non ha mai fatto vedere il pallone a Babacar. Ecco un altro che ci è mancato terribilmente in questo inizio di stagione. Ecco un altro su cui si deve puntare per la scalata ai piani alti.

    SU: KALIDOU KOULIBALY – Finora ha tenuto in piedi lui la baracca, anche perché il compagno di reparto latitava. E così, nella prima partita in cui Albiol sembrava meritare un voto migliore del suo, ha pensato bene che non voleva essere scalzato. E ha tolto dalla porta il gol del pareggio viola al 92esimo. Santo subito.

    SU: IL “FATTORE C” – Diciamocelo francamente: il Napoli ha meritato di vincere ma con un pizzico di fortuna in meno avrebbe anche potuto pareggiare. In serate più sfortunate (e quest’anno ne abbiamo viste già diverse) la traversa di Gomez o il diagonale di Pasqual sarebbero finiti in rete. Un po’ di culo, insomma, aiuta: e visto che finora gli azzurri ne hanno avuto davvero poco, magari la ruota è girata anche in questo senso.

                                                                                                                                          

     

     

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