Torino-Napoli vista da Busto Arsizio

Come sempre il Napoli visto dal Nord rappresenta una fiammella, ovviamente azzurra, di speranza. Con equilibrio e ironia proviamo a vedere qualcosa di buono in questa sconfitta che brucia. Troppo
  • Gazzetta

    di Alessio Capone

    La maglia bianca, Andujar in porta, un  avversario dalla grande storia davanti a noi, i ragazzi in cerchio in mezzo al campo a caricarsi. Ci siamo.

    Si parte.

    De guz ha tirato in porta dopo 45''. È una notizia. 5'' dopo Perez spara alto da posizione più che favorevole.

    Dopo 5' il coro "Odio Napoli" disintegra ogni speranza di gemellaggio paventata in settimana. E va beh. Per me Torino è granata ed è la città più letteraria d'Italia. Una città che ti fa venire voglia di leggere, quando cammini lungo le sue vie e piazze intellettuali.

    Quagliarella all'andata ha visto il Napoli è si è trasformato in Van Basten. Mo' ha visto il Napoli e si è trasformato in Piola. Invano. Anche noi ti vogliamo bene Fabbio.
    Manca solo che prendiamo gol da El Kaddouri. Ragazzi che vogliamo fare? Entriamo in campo anche noi? Sì?

    Le palle tra i piedi di Hamsik scottano sempre troppo. Utilizza Gargano come fosse uno scolapasta, sperando che la palla si raffreddi, ma dovrebbe essere Gargano a chiedere aiuto a Marechiaro.

    Al 37' de guz tira ancora in porta. Apprendere che questa sera non ha messo le scarpe alla rovescia mi conforta, comunque.

    Fine primo tempo.
    Si conferma la partita difficile che credevo. Ventura si dimostra allenatore tatticamente preparatissimo e avversario scomodo per Benitez e il suo calcio. D'altra parte Benitez ha atteso le sfuriate del Toro che, col passare dei minuti si sono affievolite, palesando anche un calo fisico. È una brutta partita, dal punto di vista dello spettacolo, ma bellissima se la si analizza con la mera tattica. Una sfida tra titani degli scacchi. Arrocco.

    Comunque mi sono accorto ora che la D'Amico, negli studi di Sky, si è presentata con un vestito nero in simil lattice. Ovviamente non posso scrivere tutte le battute che mi vengono in mente di lei e Buffon. Voi ridete sulla fiducia però. Sì, ma a crepapelle dovete ridere. Lo stile Juve, diciamo.

    Secondo tempo.

    Al 16', in anticipo rispetto al solito, arriva il nostro primo cambio. Gabbia per Marechiaro. Il primo quarto d'ora conferma la partita tattica. Il Napoli sta prendendo campo, in maniera timida, ma come da programma.

    Glik. Da un calcio d'angolo regalato da Kouli. Tutti fermi. E stavamo giocando solo noi. Infatti solo noi riusciamo a fare queste cose.

    Ho visto Inler parlare con Benitez. Entra al posto di Gargano. Pronti via e si prodiga in un tiro pastina. 

    E se Higuaín sbaglia un gol così.
    E se Gabbiadini prende il palo su una punizione così.

    Entra Zapatone. Dove c'è Zapata c'è la zampata. Forza.

    Finita.
    Niente Zampata. Niente Zapata.
    Abbiamo perso la partita da un calcio d'angolo regalato e nel momento in cui stavamo crescendo e costruendo. 

    Ogni volta che l'ambiente carica una partita più del dovuto, finisce male. No, no, non dico che è colpa dei tifosi o dell'ambiente. Dico solo che è una statistica curiosa.

    Era una partita che valeva tre punti e nulla più. Riprenderemo a correre e rincorrere.

    Adl Napoli, proprio un Napoli coi baffi. E se va bene a me, buon Napoli a tutti.

    Forza Napoli.
    Sempre, comunque e dovunque.

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