Ora non applaudite Rafa Benitez

Il Napoli mostra i soliti difetti, ma ritrova i suoi uomini migliori: Insigne leader impavido, Hamsik trascinatore di tigna, Higuain che si sblocca e urla sì, ma di gioia, Mertens che fa pochi minuti e comunque prende un rigore. Ma è lo stesso di prima
  • napolifans.it

    di Boris Sollazzo

    Ora non applaudite Benitez. O fatelo anche per Napoli-Chievo. Perché tra le due partite cambia solo il risultato. E la sfiga. Io non rimpiango le fesserie di San Siro, ma l'ingiustizia della seconda giornata.
    Che sia una stagione sfortunatissima lo dimostrano il gol di Halfreddson nel tempo in cui un uomo normale non riuscirebbe neanche ad andare dal salotto in bagno, i 26 tiri in porta (18 dei quali hanno portato solo 2 gol, mentre gli scaligeri ne han fatti solo tre per due reti) e Nico Lopez che diventa il Gervinho bianco. Ecco perché questa squadra deve essere più forte di tutto, in questa stagione: ci dovremo sudare tutto. E quando il gioco si fa duro e la sorte infame, vogliamo Hamsik e Higuain così. Marek è bellissimo nel 2-1, dove la butta dentro di tigna, Higuain nel 3--2 dove ha talmente tanto cazzimma che solo guardando Marques lo fa cadere ai suoi piedi e infortunarsi. Rimane una difesa imbarazzante, la solita follia di Raul Albiol dietro che almeno questa volta si rifa con una discesa di 70 metri palla al piede che neanche Bale, un Rafael che fa un mezzo miracolo (in verità gli hanno passato la palla i veronesi, ma a noi piace pensarla così). Bravo Maggio, che i cross li azzecca tutti e ci dimostra perché normalmente li sbaglia: nessuno li apprezza, quando li fa e non centra i difensori avversari. Ghoulam gioca bene. Dopo il 4-2, ma ci accontentiamo.

    Ah, a proposito, a centrocampo abbiamo un nuovo eroe: David Lopez, alla faccia di chi lo sfotteva. Insigne, altro pregiudizialmente maltrattato - fischiato alla prima al San Paolo, per una prestazione insufficiente, dimenticandosi tutti della doppietta in finale di Coppa Italia con cui ci aveva lasciato -, è commovente. Quando le cose vanno male, per 40 minuti e rotti, lui si prende sulle spalle la squadra provandole tutte, tra cui un paio di aperture poetiche. Nel frattempo Hamsik sbaglia tutto, ma poi sull'assist più improbabile - Koulibaly di tacco, il franco-congolese è il solito muro dietro, davanti è involontariamente geniale, poi sbaglia sul pareggio del Verona - la mette dentro. E poi ancora. E dopo pure un assist. Capitano, mio capitano. Callejòn fa il quarto. Perché almeno nella classifica capocannonieri siamo primi. Con lui. Si concede una rete che lui fa sembrare semplice. Ma non lo è affatto. Gonzalito fa poker, ma gliene convalidano solo tre, rubandogliene uno. Sempre così Pipita, basta con le proteste alla Policano, segna come se non ci fosse un domani. E urla come piace a me. Verso noi tifosi, ignora gli arbitri. Sono tornati, loro. Ora non spariscano. E magari torniamo anche noi.

    Ripartiamo da qui. E come dice Andrea Carpentieri, Giulietta 6 'na zoccola.

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