Poca prisa e troppa pausa, Don Rafè
di Tania Sollazzo
Sin prisa pero sin pausa? Forse il problema del Napoli è l’atteggiamento: lentamente ma inesorabilmente non funziona, Benitez a volte sembra non essere in grado di cambiare le sorti delle partite. Difficile vedere una squadra compatta e convinta delle proprie possibilità, a volte appare rinunciataria ed è lecito chiedersi quanta responsabilità abbia in tutto questo l’allenatore madrileno. Come ad esempio le difficoltà di gestire la panchina e soprattutto il reparto difensivo. Forse solo ora potremmo capire la forza di Benitez, se mai riuscirà a recuperare Paolo Cannavaro che, dopo la recente espulsione in Roma-Napoli, sicuramente ha perso il ruolo da titolare e probabilmente la fiducia in se stesso. Anche il centrocampo, che dovrebbe essere la punta di diamante della squadra partenopea, ora è in crisi. Hamsik non è più Hamsik, sbaglia gli stop, spesso è fuori ruolo ed incapace di seguire il gioco in maniera attiva. Colpa di Benitez? Forse a volte manca il pugno di ferro, sostituire Hamsik contro la Roma era un rischio che andava corso.
Bisogna crederci e a tratti lo stesso allenatore del Napoli sembra non essere convinto delle sue scelte. Dall’altro lato c’è sicuramente il “tiki taka”, il bel gioco che dà soddisfazione ma non risultati. Lenti ma non inesorabili, siamo poco cattivi e ancor meno cinici. Belli da vedere ma poco concreti, i grandi risultati però si ottengono anche vincendo le partite giocando male senza le grandi invenzioni o i tocchi di fino. L’idea del gioco di Benitez è molto bella e a tratti per i tifosi anche gratificante ma quello che conta è la classifica, non l’autocompiacimento. Ci auguriamo di vedere contro il Marsiglia una squadra che vuole vincere ad ogni costo con o senza “tiki taka” e meno lentamente ma assolutamente inesorabilmente.