O’ Trammammuro di Napoli-Chievo: chi sale e chi scende
di Domenico Zaccaria
SU: IL PUBBLICO DEL SAN PAOLO – La chiamata alle armi di Benitez ha sortito gli effetti desiderati: per tutti i 90 minuti il pubblico del San Paolo ha incitato compatto gli azzurri, anche dopo errori clamorosi e dopo il gol dello 0-1. Ora, caro Rafa, la questione è che un pubblico così bisogna anche meritarselo.
SU: KALIDOU KOULIBALY – Il migliore o il meno peggio? Il dubbio resta, analizzando la prestazione dei compagni di reparto.
GIU’: RAOUL ALBIOL – Appunto. Anche qui c’è un dubbio atroce che aleggia nell’aria: il vero Albiol è quello del girone di andata dello scorso campionato o quello del ritorno, quando al suo fianco Fernandez sembrava Beckenbauer? Ora la storia si sta ripetendo con Koulibaly, ma resta il fatto che il problema sembra sempre più l’ex Real. E non chi gioca al suo fianco.
GIU’: JOSE’ MARIA CALLEJON – A tradire Benitez in questo inizio di stagione sono proprio i suoi fedelissimi, quelli che lo scorso anno hanno tirato avanti la carretta per tanti mesi. Il gol (bellissimo) di Genova sembra quasi una casualità: Callejon non c’è con la testa, con i piedi, con le gambe. La prima, forse, è a Madrid; e di conseguenza le altre due non girano.
GIU’: RAFA BENITEZ – Stavolta la squadra non aveva sbagliato l’approccio contro una piccola, e questo è merito suo. Ma i meriti si fermano qui. Il Napoli continua a giocare con lo stesso schema dello scorso anno e continua a non avere un modulo alternativo affidabile da proporre quando le cose si mettono male. Il cambio Insigne-Mertens è ormai talmente scontato da non essere può quotato dai bookmakers, altrimenti gli allenatori avversari ci scommetterebbero sopra. E l’ingresso di Zapata dà sempre l’impressione della mossa della disperazione, non di una strategia definita. D’altronde era così anche lo scorso anno ma, come dice Rafa, “abbiamo fatto un mercato straordinario”. L’impressione, però, è di aver assistito a un film già visto…