Sassuolo-Napoli vista dalla curva
di Francesco Albanese
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Se ce l'avessero detto un mese fa che quella col Sassuolo sarebbe stata la gara verità della stagione ci saremmo fatti una bella risata. Purtroppo è quello che ci è toccato vivere grazie allo sciagurato (in tutti i sensi) avvio di annata. E allora sono stati quasi tremila i cuori azzurri che si sono mobiltati alla volta del Mapei Stadium di Reggio Emilia. Sognavamo sfide nei principali palcoscenici d'Europa e invece ci tocca quest'impianto sorto nel bel mezzo della pianura padana. Non importa, contano solo i colori. Questo deve aver pensato anche “Il Bacchettone”, recente amico di Extranapoli, ma soprattutto tifoso con decine di anni di trasferte sulle spalle (in Italia e all'estero).
Perché andare?
Non volevo perdermela, perché è nei momenti del bisogno che si vede il “malato”.
Partenza ore?
Ho deciso di partire da solo all'ultimo minuto per incontarmi poi a Reggio Emilia con degli amici. Ho preso il treno da Roma alle 7,05 per farvi ritorno dodici ore dopo. Esattamente alle 19,20 con venti di minuti di ritardo sull'orario previsto, ma per il Napoli si accetta anche questo.
Le cronache parlano di circa 2500 tifosi al seguito della squadra?
Mah, direi anche qualcosa di più. Sul treno ho visto tante famiglie: quasi tutti campani che vivono al Nord. Il tragitto dalla stazione allo stadio ce lo siamo fatto tutto immersi nella nebbia. Una tristezza infinita.
La squadra è stata incitata a sufficienza?
Devo dire che, per quelli che sono i miei gusti, il tifo è stato quasi nullo. Ho ascoltato tante critiche rivolte a Rafael, Insigne ed Hamsik. Marek mi è parso molto giù al momento della sostituzione e mi è sembrato che non abbia risposto al saluto di Rafa. Il nuovo “idolo” ormai è Gargano. Tra le cose che più ho apprezzato devo citare lo striscione per Ciro apparso nella curva del Sassuolo.
Messaggio finale?
Basta con le partite a mezzogiorno! E' un orario assurdo, non si deve giocare.