Antologia di un non rigorista
Di Antonio Moschella
A mente fredda, inutile soffermarsi sull’episodio del rigore sbagliato dal Pipita ieri sera rimembrando testi arcinoti come quelli di De Gregori. Perché se veramente non è da questi particolari che si giudica un giocatore, Gonzalo Higuain merita molte occasioni in più, e non per forza dal dischetto. Il gol più difficile lo aveva messo a segno poco prima, spezzando un incantesimo durato troppo, e probabilmente senza il suo guizzo da Bergamo non avremmo portato via neanche un punto.
Il calcio di rigore non è assolutamente il modo piu agevole di andare in gol: Chi lo calcia parte sempre svantaggiato psicologicamente, ha tutto da perdere. Quanti campionissimi hanno fallito dagli undici metri? La risposta è facile: tutti. Persino il più grande di tutti. Quindi in primis occorre smorzare l’enfasi una volta ottenuta la massima punizione: esultare è inutile, anzi è deleterio perché genera aspettative. Ai nostalgici basta ricordare quanti rigori ha sbagliato Cavani negli anni passati, giusto per evitare confronti spiacevoli e nocivi.
Higuain non è un rigorista. Forse non esistono rigoristi nel calcio. Vi sono gli specialisti dei calci da fermo da lontano come Mihajlovic, Pirlo, Juninho, ma i rigori sono un momento talmente catartico durante una partita che sono capaci di lobotomizzatore chiunque. Higuain è un attaccante completo che attraversa un momento non felicissimo, ma ce lo invidiano in tanti. Non bisogna cadere nella facile tentazione di puntare il dito contro il numero 9 azzurro per aver calciato male dagli undici metri (il rigore calciato bene è imparabile, ma difficilissimo da realizzare). Perché se Callejón prima (gol più difficile da sbagliare) e Mertens poi hanno graziato Sportiello, la colpa non è dell’argentino.
Il Napoli di quest’anno è diverso da quello di 12 mesi fa solo per la difesa, che un gol a partita lo prende di diritto, come se fosse un obbligo contrattuale. Albiol senza Reina ha perso la bussola e Rafael non da sicurezza. Ma se su 4 occasioni nitide da gol ne concretizzi una sola, peraltro la più difficile, allora il problema serio è avanti. Il reparto migliore del Napoli è l’attacco, lo sanno tutti. E Higuain ne è la punta di diamante e tutti si aspettano tutto da lui. Anche che non sbagli nulla.
Sta a Gonzalo alzare su la testa. Il suo gol di ieri mi ha ricordato la prodezza con l’Arsenal, quando in mezzo secondo aveva anticipato persino le telecamere per freddare difensori e portieri avversari. Quello di ieri è stato un altro segnale della sua forza. L’errore dal dischetto, decisivo, non sarà facile da digerire. Anzi sì. Il modo per cancellare c’è eccome. Far gol sabato. Niente di più facile.