La playnapolist dopo Napoli-Lazio, musica per un'odissea nello strazio
di Raffaele Calvanese
Maggio prova ad affondare sulla destra, si allunga la palla, come al solito, la tocca giusto in tempo poi l’intervento in scivolata del difensore, rigore. Fiato sospeso, il gol significherebbe la Champions, anche se non dalla porta principale, la tripletta del Pipita che si avvicina al dischetto e invece la tira alle stelle. E’ tutta qui la stagione del Napoli. 60 partite molte delle quali giocate sulla linea sottile che divide trionfo e disfatta. Stasera è stata delusione, come per i preliminari contro l’Atletico Bilbao con i quali avevamo inaugurato le delusioni. Non è un fallimento questa stagione, sia chiaro, ma considerato l’azzeramento dello staff tecnico poco ci manca. Ci resta il “domani”, pane essenziale per noi tifosi. Il tifo resta.
Dig, Lazarus, Dig - NIck Cave and The Bad seeds
Siamo a terra, forse sotto terra. Un po’ ce lo meritiamo, un po’ ce la siamo cercata. Ora rimuginare è inutile, ce ne sarebbero di cose da dire. Passano gli allenatori, i giocatori, i presidenti, restiamo noi, i tifosi. Resta la maglia, e l’anno prossimo continueremo a tifarla. Non sappiamo quanti ancora dei calciatori di questa stagione ci saranno ancora, noi saremo ancora lì, ci rialzeremo come Lazzaro, ancora una volta.
Sad but True - Metallica
Siamo tristi, ma tocca ammettere che la squadra ha perso molte occasioni, ne ha forse avute anche troppe per redimersi ed una a una le ha gettate via. Triste ma vero, questo campionato è iniziato male ed è finito ancora peggio, probabilmente. Non è facile scrivere o raccontare tanto alla fine di una stagione densa, ricca di gioie ma colma anche di delusioni.
The End - The doors
Finisce un ciclo, è una serata difficile per i cuori deboli. Un allenatore se ne va, una squadra che molla un momento prima di poter salvare il salvabile. Il tifoso avrà tempo e modo di trovare la serenità perduta in serate come quelle contro la Lazio, vedi semifinale di Coppa Italia e ultima di campionato.
Occhi bassi - Tre allegri Ragazzi Morti
“Occhi bassi quando cammini, dentro ai piedi che tesoro hai”
Sono bassi gli occhi dei calciatori che escono dal terreno di gioco, alcuni di quegli occhi forse vedono il San Paolo per l’ultima volta, molti andranno via. I calciatori, molti di loro, quando il gioco si fa duro vengono meno. Alcune storie hanno un pessimo finale, la partita di stasera è una di queste. Mancava in alcuni di loro la rabbia, la voglia di onorare la maglia, la cosa che dagli spalti si chiede prima di ogni tipo di prestazione.
Days of the Phoenix - AFI
Piangere sul latte versato ora è inutile, se qualcosa dobbiamo tenere dell’era Benitez è l’attitudine al lavoro, senza se e senza ma, l’unica strada che può condurci verso la rinascita. Siamo sopravvissuti a spareggi persi con l’Avellino per la promozione in Serie B, sopravviveremo anche a questa delusione. Ricordiamoci da dove veniamo e ricordiamo ancora meglio dove vogliamo andare. La strada non è facile, ma noi alternative al tifo non ne abbiamo.
Avanti Napoli, anche se in serate come queste è più difficile del solito.