BERLINO: SASICC' E FRIARIELL', BIRRA TEDESCA E NAPOLI-CHAMPAGNE.
di Annamaria De Mari
Un vero tifoso non rinuncerebbe mai a vedere la partita della propria squadra; un vero tifoso, in qualsiasi parte del mondo, fuso orario e situazione, troverà un modo per non perdersi il match; un vero tifoso a Berlino può andare al Bar dello Sport e trovare tutto quello che gli occorre.
Napoli-Borussia Dortmund non è una partita come un' altra, ogni napoletano lo sa, lo sente: è il ritorno in Champions league della nostra squadra, è il primo banco di prova internazionale di una stagione che promette tanto, è il “C'era una volta” di una favola in cui tutti vogliamo credere.
La tensione c'è e si sente, l'adrenalina è quasi palpabile al Bar dello Sport.
Sono le 19:40, l'aria è fredda e umida camminando per Eisenacher Strasse alla ricerca di questo Bar così osannato su Tripavisor, e non trovarlo è impossibile visto che già a 200 metri di distanza la quiete della silenziosa Berlino è squarciata da un vociare in continuo crescendo, voci sconosciute eppure così familiari che ci attirano come il canto delle Sirene di Ulisse.
Bandiere dell'Italia, poster, magliette e gagliardetti del Napoli sono ovunque; eccoci qua, siamo arrivati, non siamo più a Berlino, siamo a Fuorigrotta. Si conoscono tutti al Bar dello Sport, ma basta un sorriso, un gesto, e sei dei loro perché l'unico lasciapassare qui è la fede calcistica.
I tavoli sono già tutti occupati, la calca all'interno è tanta e in questo sovrapporsi di voci cerco di captare i tanti discorsi che si affollano intorno a me: c'è chi parla della partita della Juventus di ieri, chi pensa già alla partita col Milan di domenica prossima, ma del match che sta per iniziare nessuno parla, la tensione è troppa e la scaramanzia anche.
Nella sala accanto verrà fatta vedere la partita del Milan e gli interessati vengono spediti di là con simpatia ma senza troppi complimenti, perché come dice Paolo, il figlio del proprietario, "qui si vede il Napoli!".
Ormai sono le 20:00 e iniziano i collegamenti dal San Paolo, il locale è stracolmo e si sentono anche voci parlare in tedesco: che siano tifosi del Borussia Dortmund? Ma poi un ragazzo del gruppo di tedeschi si avvicina al bancone e chiede un birra parlando in un curioso italo-napoletano, e allora capisco: sono i figli di quelli che sono emigrati qui tanti anni fa, sono ragazzi che non hanno mai vissuto a Napoli, probabilmente non hanno mai mangiato un “panuozzo” sotto lo stadio, forse non l'hanno neanche mai vista Napoli, eppure sono qui con sciarpe e magliette a tifare proprio come noi perché c'è chi questa passione gliel'ha inculcata come fosse un'imprescindibile eredità che passa da padre in figlio. Impossibile non farsi prendere, impossibile anche per chi in Germania c'è nato e cresciuto.
Ed ecco che risuona l'inno della Champions e cala un silenzio quasi innaturale: il momento è solenne, tutti guardiamo lo schermo trattenendo il respiro, tutti sappiamo cosa significa questo motivetto, tutti l'abbiamo sognato e aspettato con pazienza anche nei momenti calcisticamente più bui, tutti abbiamo sopportato di vedere troppo spesso altre squadre in questo Olimpo sportivo.
Ma ora ci siamo noi e nessuno parla fino al coro finale che diventa quasi un grido di liberazione: “The Champions!!!”.
Ci siamo, fischio d'inizio, la partita è cominciata e ascoltare la telecronaca è praticamente impossibile: i più eccitati cantano cori da stadio, i più agitati incitano, maledicono, pregano, suggeriscono, i più calmi commentano. L'atmosfera è assolutamente da stadio, se chiudo gli occhi potrei tranquillamente immaginare di essere in Curva A.
Mi sono quasi abituata a questo caldo frastuono, concentrata sulla bella partita che vedo giocare dalla mia squadra, fino al minuto 28': splendido gol di Higuain, l'intero bar esplode e gli stessi proprietari esultano come ultras, incuranti dei sinistri rumori che arrivano dalla sala: tutti battono sui tavoli di legno, urlano e si abbracciano, parte un'immancabile :”O surdat' 'nnamurat'” e per qualche minuto il pandemonio è totale.
E' finito il primo tempo e ci si alza, c'è chi si concede una sfogliatella, chi sasicc' e friariell' accompagnati da una buona birra tedesca, si allenta un po' la tensione ma solo per pochi minuti perché appena riaprono i collegamenti tutti tornano ai propri posti: altri 45 minuti e poi si torna a Berlino.
Arriva il gol di Insigne, il nostro piccolo beniamino, un gol spettacolare che ci regala un'emozione indescrivibile; la sala sembra addirittura sobbalzare, tutti si abbracciano e tutti urlano come se questa fosse già la finale: ma il bello è proprio questo, che per noi ogni partita è una finale, ogni emozione è amplificata al massimo.
E' con l'autogol di Zuniga e le due successive parate di Reina che il buonumore in sala vacilla: ora abbiamo solo un gol di vantaggio, mancano ancora alcuni minuti ed esorcizzare la paura di un immeritato pareggio è difficile: al bar cala il silenzio, dall'altra sala arrivano attutite le esultanze per i 2 gol del Milan, ma nessuno è interessato, nessuno gira neanche la testa; è il Napoli che ha bisogno di tutta la nostra attenzione, del nostro tifo, noi siamo qui, a quasi 2000 km di distanza ma ci siamo più che mai.
Nei 3 minuti di recupero il silenzio al Bar dello Sport diventa quasi irreale, cominciano ad arrivare i tifosi del Milan dall'altra sala, oramai tranquilli dei loro 3 punti, ma neanche loro parlano, rispettano la nostra tensione e insieme a noi contano i secondi e chiamano il fischio finale.
Eccolo finalmente! Urla di liberazione, cori e di nuovo “O' surdat 'nnamurat'” ci accompagnano verso l'uscita e rimarranno con noi in strada, risuoneranno nelle nostre menti ancora in metro e fino a casa. Prima di andare via saluto il padrone, il simpaticissimo signor Achille che per tutto la partita non ha smesso di servire ai tavoli, tifare, parlare e scherzare con tutti nel suo napoletano verace; e ormai sulla porta mi dice: “Mi raccomando, non dimenticarti di scrivere di noi che abbiamo oltrepassato l'Alto Adige ormai 40 anni fa. A Berlino si sta bene, ma Napoli...” e si batte la mano sul petto.
E allora brindiamo tutti insieme per il nostro Napoli-champagne con dell'ottima birra tedesca.
Prosit !