di Domenico Zaccaria

Mascherano sì, Mascherano no, Mascherano forse: da quando, un anno fa, Rafa Benitez fu scelto da De Laurentiis per allenare il Napoli, non si fa che parlare dell’approdo del Jefecito sotto al Vesuvio. E in alcuni momenti c’è chi ha dato l’affare praticamente per fatto. La verità è diversa, e in queste ore sembra che la priorità del giocatore argentino sia il rinnovo con il Barcellona. “Mascherano deve volere Napoli”, ha ribadito qualche giorno fa il presidente azzurro con una punta di fastidio; parole che dimostrano come, al di là dei desideri di Benitez e delle fantasie dei tifosi, Napoli e il Napoli non siano proprio in cima ai pensieri del calciatore. C’è poi un altro aspetto, quello economico, che è tutt’altro che secondario: prendere a 15 milioni un giocatore di 30 anni che ne vorrebbe almeno 5 a stagione di stipendio, sarebbe un affare? La risposta è no, soprattutto per una società come il Napoli che ha fatto dell’equilibrio dei bilanci un principio dal quale non transigere. La scorsa estate Higuain ha rappresentato una piacevole, ma sensata eccezione: 40 milioni e 5 di stipendio per un attaccante di 24 anni (dopo averne incassati 60 dalla cessione di Cavani) hanno rappresentato un investimento coraggioso sì, ma tutt’altro che insensato; si potrebbe dire lo stesso per un centrocampista 30enne? La risposta è no. Ed ecco che, insieme ai tentennamenti di Mascherano, le titubanze di De Laurentiis paiono fondate. Da tifoso, vedere un giocatore di questo livello indossare la maglia del Napoli mi riempirebbe il cuore di gioia; e ho sempre sostenuto che se scegli un allenatore come Benitez, poi devi cercare di soddisfarne a pieno le richieste. Ma un conto è il tifo, un altro è la logica: De Laurentiis dovrebbe fare un investimento di circa 50 milioni per un giocatore che, a fine contratto, non avrebbe alcun valore. Ne vale davvero la pena?