L'Italia si consegna a Conte
di Francesco Albanese
Antonio Conte si presenta con qualche minuto di ritardo alla sala Torlonia dell'Hotel Parco dei Principi. L'attesa è tutta per il primo allenatore meridionale della storia della Nazionale. Sì allenatore e non cittì come ha tenuto a precisare il diretto interessato che, dopo qualche prudenza iniziale, mostra il piglio deciso del suo recente passato bianconero.
E allora eccolo il condensato del Conte pensiero: il codice etico viene prepensionato senza nemmeno un preavviso: “Decideranno i miei occhi e quelli dei miei collaboratori”. Tre, quattro giornate di squalifica? Non importa, conterà soltanto la decisione del mister che si rivolge ai suoi colleghi di club per chiedere più collaborazione e meno intransigenza per gli stage che verranno. Ridisegnato anche l'albo d'oro. Quanti sono gli scudetti della Juve? A Conte stanno a cuore soltanto gli otto che ha vinto da giocatore e in panchina e tanto gli basta. La cornice giornalistica (tranne rare eccezioni come Il Fatto e La 7) mette comunque Conte a suo agio. Quando Crosetti di Repubblica spinge un po' sull'acceleratore Conte cita Crozza-Conte ed esclama un “agghiacciande” fragoroso. Tavecchio intanto si gusta la scena ("Ci voleva un condottiero"). E' lui il vero vincitore. Macchie sul curriculum del neo cittì? Ma quando mai! “E' perfettamente idoneo a ricoprire l'incarico” tuona il presidente Figc.
L'ex allenatore della Juve parla poi di naturale risoluzione del rapporto con la sua ex squadra (sarà pure, ma in giro di cuori infranti bianconeri ce ne sono parecchi) e poi manda un messaggio a tutti i convocabili: dovete guadagnarvi la chiamata, meglio un volenteroso che un campione pigro. Insomma più Giaccherini, meno Balotelli. Come al solito un ruolo centrale spetta al telefono. Tre sono infatti le chiamate impiegate da Tavecchio per convincere il leccese a scegliere l'azzurro. Conversazioni lunghe probabilmente addebitate su un conto della Puma, mentre un'altra telefonata molto attesa sarà quella tra Conte e Pirlo annunciata dal mister in persona. Ora Conte fa la faccia dura, ma senza Pirlo li avrebbe vinti tre scudetti di fila?
Se poi vi state domandando che cosa ne pensi Antonio dell'annacquamento delle pene in caso di discriminazione territoriale cercate altrove. L'argomento interessa soltanto ai napoletani. E tra questi nemmeno a tutti a guardare bene.