Cardinali in mezzo agli ultras?
di Piero Schiavazzi
I suoi due scudetti da vescovo Agostino Vallini, antico supporter del Grande Torino e odierno vicario del Papa per la diocesi di Roma, non li ha festeggiati al Circo Massimo, aggiungendo un tocco di giallo al rosso della porpora, bensì all’ombra del Vesuvio, tra il 1987 e il 1990, nell’anno terzo e sesto dell’era Maradona. Una eruzione di gioia perfettamente monocromatica tra cielo e mare: “Un vero tripudio! La città tappezzata di azzurro per mesi…”, ha raccontato di slancio alla Gazzetta dello Sport il 23 aprile, dipingendo l’acquerello di un pianeta calcistico felice, lacerato dieci giorni dopo dall’epilogo horror di Tor di Quinto. Prologo di ulteriori, annunciate faide intercittadine, da disinnescare a ogni costo e con l’impegno di ognuno. Anche della Chiesa.
Sull’altro versante, in compenso, l’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, energico organizzatore del Giubileo, a dispetto della propria fede partenopea scelse di battezzare l’Anno Santo nel nome di San Francesco Totti e con la sponsorizzazione di Franco Sensi: era il 2 gennaio 2000, prima domenica e alba del millennio, celebrata in Piazza San Pietro da migliaia di bambini, con Wojtyla e la Roma al gran completo, allora guidata da Fabio Capello.
Prosegui la lettura sul sito Huffingtonpost.it