Una tradizione incoraggiante

Da quando allena ad alti livelli, Benitez ha sempre rinnovato dove si è sentito amato
  • Di Antonio Moschella

    Incrociamo le dita, anche quelle dei piedi. Strofiniamo i cornini. Cerchiamo un ferro di cavallo e diamo via a qualsiasi tipo di gesto scaramantico di nostra conoscenza, anche quelli più osceni e punibili in luogo pubblico: ma una cosa è certa, fin dalla sua esperienza a Valencia, Rafa Benitez ha sempre prolungato l’esperienza in un luogo dove si sentiva stimato da pubblico e dirigenza. In questi giorni di trattative tra il suo agente José Manuel Quilón e Aurelio De Laurentiis è importante segnalare un aneddoto come questo.

    Il primo contratto con il Valencia risale al giugno 2001. Il rinnovo con il club spagnolo arrivò il 18 ottobre 2002, quando dopo la conquista del primo dei due campionati da lui vinti a Mestalla la direzione gli offrì un prolungamento del contratto, che originariamente scadeva a giugno 2003, fino al giugno 2005.

    L’addio al Valencia maturato nell’estate 2004 per note incomprensioni con la dirigenza lo portò a scegliere l’ambizioso e proteso progetto del Liverpool, che gli offrì un contratto di cinque anni. Questo contratto fu poi prolungato di un ulteriore anno nel giugno 2006. In seguito, nel marzo 2009 il Liverpool, nonostante i risultati della squadra non fossero eccezionali, decisi di rinnovare la fiducia al tecnico spagnolo con un prolungamento di contratto fino al giugno 2014. Gli alterchi con la nuova dirigenza dei Reds furono alla base di un diverbio che lo portò a dare le dimissioni nel giugno 2010.

    Inutile prendere i considerazione le esperienze di Inter e Chelsea, luoghi dove arrivò in qualità di salvagente e dove non fu mai davvero apprezzato. Addirittura i tifosi Blues, che non gli perdonavano il passato al Liverpool, lo chiamavano Spanish Waiter anche durante il periodo in cui allenò la loro squadra. 

    Ecco perché possiamo sperare in un rinnovo di Rafa con i colori azzurri. La storia dimostra che lui tiene ai progetti e che un contratto esteso è un’opzione fattibile. A Napoli lo amano (quasi) tutti e si sa che senza di lui una progettualità concreta verrebbe a mancare e si rischierebbe di dover ritornare a comporre il mosaico dall’inizio. De Laurentiis ne è consapevole. Adesso la palla è in mano a lui e se Rafa vorrà, la buona tradizione potrebbe essere rispettata.

    Condividi questo post