Ready, (re)set, Go!
di Antonio Moschella
Il tempo si è fermato a Firenze, quando Tatarusanu ha sbarrato la strada a Callejón prima e ad Higuain poi. In quel fermo immagine il Napoli è passato da un possibile -1 a un definitivo -3 sulla Juventus, la più grande distanza coi bianconeri in tutta la stagione. Un segnale, certamente, della forza della capolista, ma anche uno spartiacque di un momento difficile per gli azzurri.
La notizia positiva è che il febbraio di fuoco è finito e le energie, almeno quelle mentali, possono essere ripristinate. E di positivo c’è anche l’essere usciti indenni dal Franchi, con lo scontro diretto a favore con i viola e soprattutto la chiusura del conto con la sfortuna. Perché dopo i vari episodi poco felici delle ultime due settimane, ieri sera almeno l’arbitro invisibile di questo mondo ha voluto ridare il maltolto agli azzurri. Non c’è paragone, infatti, tra le traverse di Tello e Kalinic, dove Reina era praticamente battuto, e le due grandi parate in sequenza di Tatarusanu.
Ecco, il Napoli adesso è un atleta stanco che necessita di ricaricare le pile e di trovare la motivazione giusta, quel movimento di corde di un’arpa che fino a venti giorni fa tirava fuori melodie dolci, quasi da favola, e che ultimamente ha cominciato a stridere, senza trovare le solite composizioni armoniose. La stanchezza fisica e mentale era da mettere in conto, con una serie di partite complicate e ravvicinate, tre delle quali in trasferta.
Tre punti non sono pochi, ma non sono neanche troppi, volendo parafrasare Totò. E nonostante la Juve porti addosso l’aura del campione imbattibile che ha ormai preso il ritmo giusto per non mollare la leadership, in questa maratona il Napoli ha il dovere e il piacere di crederci fino alla fine. Marzo è arrivato e con esso la possibilità di preparare una partita a settimana, evitando trasferte dispendiose e logoranti. Sarri dovrà lavorare molto sul recupero fisico e mentale, prendendo il pareggio di ieri come una svolta positiva degli astri. I cinque punti di vantaggio su Fiorentina e Roma sono un vantaggio capitale da tenersi stretto, mentre l’essere inseguitrice della Juve potrebbe anche alleggerire lo spirito e le gambe degli azzurri, che potrebbero così prendere lo spunto decisivo per una volata scoppiettante.
Il Napoli è un maratoneta stanco dopo una prestazione eccellente e insperata. Mancano 10 km all’arrivo, i più difficili. È il momento in cui la simbiosi tra gambe, cuore e cervello diventa necessaria. È il momento di dare tutto fino al traguardo, senza se e senza ma.