Maurizio Sarri e quelle similitudini col Loco Bielsa...
Di Antonio Moschella
Chiariamo subito: lungi da me paragonare Maurizio Sarri a Marcelo Bielsa. Non è solo una questione di CV o di prestigio quanto di esperienza ad alti livelli e una formazione da tecnico completamente differente. Sarri si è diviso per tantissimi anni tra la banca e il campo di periferia, mentre Bielsa è nato allenatore, tanto da iniziare a formare calciatori prima di compiere i trent'anni quando a bordo di una FIAT 147 iniziò a percorrere le disastrate autostrade dell'Argentina per cercare giovani talenti - Mauricio Pochettino fu svegliato da lui alle 3 del mattino per andare a giocare nel Newell's - per poi vincere un titolo argentino a soli 37 anni.
Tuttavia esistono varie somiglianze tra i due tecnici. E un po' per sfizio, un po' per suggestione, ho deciso di enumerarle:
Tuta. Sarri e Bielsa non sanno cosa sia il dress code. Il neo tecnico azzurro, di origine proletarie, indossa quella che probabilmente è per lui una tuta da lavoro, mentre l'argentino ha sempre affermato che l'unica volta in cui si è vestito con giacca e cravatta è stato al suo matrimonio, ma che quando deve scendere ad allenare vuole stare comodo. Così come in conferenza stampa. Riuscirà ADL a far cambiare idea a Sarri?
Conferenza stampa. Entrambi sono personaggi schietti e senza peli sulla lingua. Bielsa ormai non rivolge più neanche lo sguardo ai suoi interlocutori, ma quando è in vena da delle risposte da brividi, come accaduto al sottoscritto in quel di Marsiglia con tanto di teatrino e risate iniziali dovute alla gaffe del traduttore. Sarri è uno che dice quello che pensa, come accaduto quando ha raccontato che Eto'o si era detto onorato di conoscerlo. Vedremo quanto ci metterà a far rimpiangere Benitez almeno davanti ai microfoni...
Lavoratori maniacali. Il sudore in campo e le estenuanti sessioni video sono il loro pane quotidiano. Il lavoro di allenatore non finisce sul prato verde ma continua nelle sale adibite alla proiezione dei video di tutte le partite. Cercare gli errori per correggerli e criticare anche le vittorie è una componente primaria della loro indole da allenatori.
Tensione in alta quota. Spostarsi in aereo è d'obbligo per una squadra che gioca una partita ogni tre giorni. Sarri fino ad ora non ne ha mai avuto la necessità. Nell'attesa di fugare i dubbi sulla sua presunta fobia di volare, bisogna ricordare che Bielsa da oltre vent'anni viaggia con le sue squadre in aereo nonostante odi volare. Ed è forse per questo che il suo stress è ormai arrivato a livelli esasperanti, nel bene e nel male...