Le pagelle di Napoli-Lazio
Francesco Albanese – Reina 6, Henrique 5,5 Albiol 5,5 Britos 4,5 Ghoulam 6, Behrami 7 Jorginho 6, Insigne 5,5 Pandev 6 Higuain 7,5. Fernandez 6,5 Callejon 5,5 Mesto sv. Benitez 6.
Una partita che mostra tutti i pregi e i difetti dell'annata. Contava vincere e i tre punti sono arrivati, ma la sofferenza è stata eccessiva contro una Lazio ridotta in dieci. Azzurri bravi e caparbi a riprendersi dopo il gol di Lulic. Mertens sale in cattedra e la sua sostituzione lascia stupiti. Non meraviglia invece il cambio di Albiol dopo appena 45 minuti. Sia lo spagnolo che Britos hanno palesato i limiti di un reparto che dovrà essere rifondato in estate. Alla fine termina 4-2 come all'andata: i tre gol di Higuain (6 gol stagionali contro la Lazio) ci restituiscono il fuoriclasse che tutti conosciamo.
Errico Novi – Reina 6.5; Henrique 6, Albiol 5, Britos 5.5, Ghoulam 6; Behrami 7, Jorginho 5.5; Insigne 5, Pandev 6.5, Mertens 7.5; Higuain 7.5. Fernandez 6, Callejon 6, Mesto 6. Benitez 6. Ci cava d’impaccio Mertens, se non ci fosse lui partite come queste finirebbero ingloriosamente. Si vede che il Napoli è nella terra di nessuno di chi non sa bene che futuro avrà. Si vede che la Fiorentina non è una minaccia sufficiente a scuoterci, e che la squadra è persino un po’ incerta della propria identità. Forse dipende dal fatto che i rinforzi attesi al mercato sono in dubbio sia per il secondo posto mancato sia, nel caso dell’obiettivo più importante e cioè Mascherano, per il blocco inflitto al Barcellona. C’è iniziale mollezza, imprecisione, più di un uomo chiave sembra svagato. Mertens è un extraterreste anche dal punto di vista della grinta. Ma segnali positivi arrivano anche da Behrami, sicuramente in ripresa, e un Higuain tornato in piena forma, sia dal punto di vista fisico che nel’approccio alla gara. Pandev prova a fare quello che sa e a tratti ci riesce, Insigne è ossessionato da una prodezza personale che di questo passo non arriverà mai. Ma la vera nota negativa proviene più che da un Albiol inevitabilmente svuotato di energie, da un Jorginho che non assume mai un rischio, che sembra un altro giocatore rispetto a quello che aveva ben impressionato alle sue prime due o tre apparizioni in azzurro. C’è da lavorare, soprattutto per portare l’intera squadra sui livelli dei miglior in tempo per la finale di Coppa Italia. Quel trofeo cambierebbe una stagione che ora come ora ci sembra come il Napoli d’inizio partita, pallida e assorta.
Boris Sollazzo – Reina 6, Henrique 6,5, Britos 5, Raul Albiol 5, Ghoulam 5,5, Jorginho 5, Behrami 6,5, Insigne 6,5, Pandev 6, Mertens 8, Higuain 7,5
Fernandez 6, Callejón 5,5, Mesto s.v.
Benitez 6.
Si doveva vincere e così è andata. Ma per lunghi tempi sembra di vedere il Napoli di Donadoni. L'assenza di motivazioni sembra aver spento la squadra e messo in confusione persino il lucido Benitez.
Teniamoci allora i 3 punti fondamentali, visto che la Fiorentina passeggia sul Verona, e le tre reti che sbloccano un Higuain comunque molle. A cambiare la partita è Dries Mertens, l'unico insieme a Henrique e al capitano di giornata Insigne, nonostante si incaponisca nei soliti dribbling impossibili, a metterci cuore e impegno. Il belga la mette dentro l'area, e bene, appena può, si libera con intelligenza ed è l'unico ad avere buone idee. Ma quando capisce che deve fare tutto da solo, lo fa: il suo gol del pareggio è da cineteca. Prima che Rafa lo sostituisca in maniera incomprensibile - non giocherà la prossima perché è stato ammonito ed era in diffida - , si guadagna anche il rigore del vantaggio, con annessa espulsione di Cana. Poi si dorme e ci si affida a Novaretti, il Britos biancoceleste, che concede a Gonzalo una tripletta insperata. Si fa in tempo a soffrire troppo, però, contro una Lazio piena di assenti illustri e in inferiorità numerica: il 3-2 è da scuola calcio. Nel senso che può essere usato, il gol comico di Onazi, per dire ai giovani calciatori tutto ciò che non deve essere fatto nella propria trequarti.
Chiudiamo il prima possibile la pratica del terzo posto e giochiamo alla morte la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Non buttiamo a mare tutto ciò che di buono è stato fatto in un'ottima stagione che si sta chiudendo troppo stancamente.
Tania Sollazzo – Reina 6 Henrique 6 Albiol 5 Britos 5 Ghoulam 6 Jorginho 6 Behrami 6,5 Mertens 7,5 Pandev 5,5 Insigne 6 Higuain 8. Fernandez 6 Mesto sv Callejon sv. Benitez 5. Un Napoli spento fin dall’inizio, se non fosse stato per Mertens oggi avremmo visto una partita come quella della scorsa giornata! Difesa inguardabile, atteggiamento incomprensibile e sostituzioni folli! Esulto per la tripletta di Higuain ma questa partita mi lascia l’amaro in bocca e i soliti dubbi su Benitez, avanti Napoli!
Domenico Zaccaria – Reina 6; Henrique 6, Albiol 5.5, Brtios 5.5, Ghoulam 6; Behrami 6.5, Jorginho 6; Insigne 6, Pandev 5.5, Mertens 7; Higuain 7.5. Fernandez 6, Callejon e Mesto sv. Benitez 6.
Una vittoria targata Mertens-Higuain, ovvero l’uomo più in forma del momento e l’attaccante che nell’ultimo periodo sembrava essersi un po’ perso. Per il resto il solito Napoli: inizio molle, qualche disattenzione difensiva di troppo e sprazzi di grande calcio in avanti. L’impressione è che il gol di Lulic abbia dato la sveglia ad una squadra alla difficile ricerca di stimoli in questo finale si stagione pre Mondiale.