La curva sud contro la Leardi: la vergognosa ipocrisia del giorno dopo
di Domenico Zaccaria
Oggi sono tutti scandalizzati per gli striscioni della curva sud romanista contro la mamma di Ciro Esposito, eppure nessuno ci spiega come hanno fatto ad entrare in un Olimpico (teroricamente) blindato. Oggi sono tutti scandalizzati, eppure nessuno ci spiega come mai lo speaker dello stadio non abbia fatto nemmeno un appello affinché venissero rimossi. Oggi sono tutti scandalizzati, eppure il buon Rizzoli, forse troppo impegnato ad arbitrare (male) sul campo, si é ben guardato dal sospendere la partita; anni fa Collina, per uno striscione contro i vertici della Federazione, ne intimo' la rimozione: così, tanto per non dimenticare... Oggi sono tutti scandalizzati, eppure siamo sicuri che il giudice sportivo si guarderà bene dal punire il tifo giallorosso con una squalifica esemplare, ma opterá per la solita, inutile ammenda. Oggi sono tutti scandalizzati, eppure dalla società AS Roma c'è un silenzio inquietante che vale più di mille parole; lo stesso silenzio che accompagnò per mesi l'omicidio di Ciro, con la scusa "il fatto non é avvenuto mentre giocava la Roma": ieri, invece, quegli striscioni indecenti sono stati esposti sotto ai loro nasi, eppure la reazione é la stessa: silenzio. Oggi sono tutti scandalizzati, eppure lo stesso silenzio é stato imposto ai giocatori della Roma, forse per evitare altri processi sotto la Sud per aver preso le parti della mamma di un nemico napoletano che non ha mai chiesto vendetta, ma solo la fine di questa assurda guerra fra due tifoserie una volta amiche. Oggi sono tutti scandalizzati e chiedono che cambi tutto, ben sapendo che non cambierà un bel niente. Perché chi potrebbe fare qualcosa non ha alcuna intenzione di assumersi le proprie responsabilità. Meglio unirsi al coro della vergognosa ipocrisia del giorno dopo, in attesa che la tempesta passi. Tanto prima o poi passerà.