Callejón, l'insostituibile
di Antonio Moschella
"L'essenziale è invisibile agli occhi". Parafrasare Antoine de Saint-Exupéry serve per mettere l'accento su quell'unico calciatore del quale Maurizio Sarri sembra non poter proprio fare a meno. Trattasi di José María Callejón, che ieri sera non avrà illuminato la scena come Dries Mertens per quanto segnato sul referto di gara, ma ha dimostrato per l'ennesima volta non soltanto la sua utilità tattica quanto e soprattutto una dedizione e uno spirito di sacrificio senza eguali tra gli azzurri. Quando, a fine partita, si è inserito in area scegliendo perfettamente il tempo per colpire di testa, si è avuta la netta conferma della sua polivalenza e della sua forza di volontà. Non è un caso che gente come José Mourinho o Rafa Benítez avessero cieca fiducia nei suoi mezzi.
Nella mediocre prestazione dell'Adriatico, Callejón è stata l'unica nota lieta del Napoli nell'arco di tutti i 90 minuti. Perché Mertens e Milik, che hanno dato la scossa, sono entrati a partita in corso, mentre gli altri tergiversavano e si perdevano nei buchi neri impostati da Oddo. L'ala destra azzurra, però, non ha mai smesso di fare avanti e indietro, di recuperare palloni e di proporsi in attacco, cercando persino il gol alla Van Basten nell'unica vera occasione del primo tempo. Non serve perdersi in stucchevoli e schematici recap di numeri di km percorsi, di passaggi riusciti o sospiri gettati al vento, perché lo spagnolo non è solamente un calciatore abile nelle due fasi quanto soprattutto un elemento cardine dal punto di vista tattico, perché morde e fugge, perché apre il campo e taglia in diagonale, baciato da una condizione fisica privilegiata e dal dono dell'obiquità.
Portiere e difensori a parte, la maglia numero 7 è l'unica sempre sicura di scendere in campo dal primo minuto, visti i chiari di luna dei centrocampisti e le staffette annunciate dei due 'centravanti' e dei folletti che amano partire da sinistra. Sarri ha in Callejón il suo uomo di fiducia ed è anche per questo che il suo rinnovo è una delle migliori notizie di un'estate apparentemente dolorosa. Il gesto con il quale l'andaluso incita Hysaj per il cross ignorante del 2 a 2 di Mertens è la scintilla di chi non si arrende mai, di un lottatore tecnico e dinamico che non lascerà la scia della destra del campo se non per un eventuale turnover. Per fortuna.