di Boris Sollazzo
A me nei momenti più difficili i numeri piacciono.
Ed è vero ieri pareggiandola non rubavi nulla. Ed è vero, con Spezia ed Empoli perdi (almeno) due punti con le avversarie che non tirano in porta e i gol te li fai da solo. Una sfortuna mai vista altrove senza la quale ora sogneresti ancora.
Però. Ho 10 però.
1. Però il Napoli con Inter, Milan e Atalanta al Maradona ha totalizzato un misero punto (e hai vinto tra le prime 5 solo con la Juventus disastrata di inizio stagione e con un gol rocambolesco).
2. Però Oshimen è bravo, grintoso, veloce, tutto quello che volete. Ma contro le grandi non segna mai. Se avevo bisogno di un bomber che mi risolveva le partite con Torino e Cagliari forse mi bastava Petagna. E dieci gol a stagione in un campionato in cui pure Simy (ora in serie B) ne fa 20 sono insostenibili per il centravanti della capolista (fino a ieri).
3. Però due terzi delle tue sconfitte sono arrivate al Diego Armando Maradona e questo vuol dire che quando hai il tuo destino in mano, ti sciogli come neve al sole, quando devi prenderti delle responsabilità davanti ai tuoi tifosi (pessimi, vogliamo dirlo? Hanno disertato partite importanti e ieri passeranno alla storia per due cori due e i fischi a Insigne) muori di paura.
4. Però ieri il Milan gioca meglio, Pioli la incarta a Spalletti ma senza Giroud finiva 0-0, uno che sta tutta l'azione in fuorigioco e col fiuto del campione consumato fa un passo indietro al momento giusto, perché vede l'errore del compagno prima di tutti e lo trasforma in opportunità. Gli scudetti si vincono con i campioni del mondo, con chi ha giocato nel Bayern, nel Real, con chi ha vinto scudetti su scudetti. Coi Perisic, gli Hernandez, gli Ibra, i Giroud, pure i Vidal (che in campo passeggia, ma nello spogliatoio urla). Pure a fine carriera. Non con chi viene da Verona, Empoli, Roma, Celta Vigo, Lille e via dicendo.
5. Però Insigne anche basta. Per lui e per noi. Per venti minuti contro la Lazio davvero dobbiamo sorbirci questo triste y solitario final, fatto di mancanza di motivazioni, di frustrazioni represse e depresse (io volevo rimanere ma, amo la maglia ma preferisco il maglione in Canadà), di compagni che smettono di considerarlo con mesi di anticipo persino nelle più banali sovrapposizioni? A proposito di numeri, un solo gol su azione dice tutto: Petagna ha fatto meglio in questa stagione. Togliamogli fascia e titolarità, diamo a Ounas quella responsabilità di gioco e a Mertens o Koulibaly quel simbolo e lui, se proprio vuole, alla Totti entri negli ultimi minuti a farci rimangiare tutto. Così è uno stillicidio per lui, per noi, per Spalletti che dopo Totti e Icardi per non far la figura del cannibale di capitani finirà per impiccare alla sua reputazione ritrovata non solo uno scudetto impossibile ma anche una Champions fino a ieri probabile e ora in serio pericolo.
6. Però i trequartisti. Lo scorso anno hanno totalizzato 40 gol. Quest'anno (col record di rigori assegnati al Napoli, di cui 6 segnati), solo 18, e solo 12 su azione. Gattuso, il più acerbo e meno furbo degli ultimi allenatori del Napoli, lo dimostrò con plastica evidenza: il Napoli è una coperta troppo corta. Se registri la difesa vinci la Coppa Italia segnando cinque gol in cinque partite, di cui due su rigore. Poi l'anno dopo non vuoi passare per minestraro, te la giochi d'attacco segni molto e hai una difesa (con gli stessi uomini) ridicola. Spalletti, più esperto, ha registrato la difesa e davanti non ha killer né più la mole di occasioni di un tempo.
7. Però gli infortuni. Che sfortuna, dannazione, sempre troppi e negli stessi ruoli. Ma se in tanti prendono il Covid nelle vacanze di Natale e se da due stagioni ti ritrovi nei momenti chiave a giocare senza una squadra intera a naso qualcosa non funziona nel reparto medico.
8. Però il gruppo. Bravi ragazzi attaccati alla maglia, ci credono nonostante tutto. Ma se due uomini chiave come Mertens e Insigne si trovano uno senza sapere che farà, l'altro a fare il visto per il Canada, se mandi al massacro Mario Rui che tira la carretta da 5 anni perché non hanno comprato un terzino sinistro almeno alla sua altezza, se Ruiz gioca solo quando pensa che gli osservatori di Barcellona e Real lo guardino, se Manolas se ne va in quel modo, qualcosa in società lo hai sbagliato. E forse evitando anche uno solo di questi errori, ora saresti primo, chissà. Direte voi: ieri il migliore in campo è stato Kessie, che sa che andrà via. Sì, ma in società loro hanno Paolo Maldini. E questa squadra l'ha costruita Zvonimir Boban. E a trattare va Gazidis. Non, con tutto il rispetto, Giuntoli e Chiavelli. E un Aurelio che qualche incontinenza verbale di troppo la tira fuori sempre al momento sbagliato non aiuta. Datemi Bagni, Careca, promuoviamo Grava, ma qualcuno racconti a questi ragazzini viziati cos'è questa maglia, questa passione, questa città. Cosa diventa se la rendi felice.
9. Però questa squadra è stata sopravvalutata rispetto al suo reale valore. Perché Anguissa che veniva dalla Championship è stato una sorpresa, perché Juan Jesus ha fatto miracoli, ma soprattutto perché abbiamo avuto il calendario più facile. Basta vedere le prime otto vittorie e chi ci rimane ora da affrontare: io 50 euro sulla sicurezza del quarto posto ora non li metterei.
10. Però Luciano Spalletti. Dopo che ci sono cascati Ancelotti e Gattuso che hanno creduto ragazzi fragili e talentuosi ma incompleti dei campioni (e non ce ne sono in rosa, Mertens escluso), dopo che loro hanno inanellato figuracce per essersi fidati di loro e hanno ottenuto il primo un ammutinamento vergognoso e il secondo quel Napoli-Verona che ancora grida vendetta, per quanto bravo e capace di cavare sangue dalle rape, come hai potuto pensare che questo gruppo, intonso, potesse far sognare lui e noi? Per usare le tue parole questi da immortale rischiano di renderti un ricordo come tutti gli altri. Ed è un peccato perché sei il miglior allenatore capitato qui dal 2004 in poi.