SOS, cercasi napoletani infiltrati all'Olimpico

Roma-Juventus, ovvero la storia dell’ennesima bufala mediatica che ha coinvolto i tifosi azzurri. Ormai siamo al ridicolo…
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    di Domenico Zaccaria

    Forse dormivo, ma la tanto attesa vendetta degli Ultras napoletani all’Olimpico non si è consumata. Durante Roma-Juventus, in compenso, mi aspettavo una presa di posizione della Curva Sud giallorossa sulla sparatoria che ha preceduto la finale di Coppa Italia, perché il silenzio di questi giorni iniziava a farsi sospetto. “Forza Daniele”, “Vesuvio lavali col fuoco”, “Odio Napoli”: ecco, la presa di posizione è arrivata. Me l’aspettavo di tenore diverso, ma tant’è. Ma degli Ultras napoletani infiltrati all’Olimpico per vendicare Ciro, nemmeno l’ombra. Eppure buona parte della stampa nazionale, evidentemente non paga del gioco al massacro partito da dieci giorni verso la città e la tifoseria azzurra (che in linea teorica dovrebbe essere la parte offesa dell’intera vicenda) aveva caricato la vigilia di Roma-Juventus proprio così. In effetti la supersfida non aveva più nulla da dire per la lotta scudetto, e allora perché non inventarsi qualcosa? Magari coinvolgendo i tifosi del Napoli, tanto ormai è diventato il primo sport nazionale? E’ il caso della giornalista de La Stampa Grazia Longo (http://www.lastampa.it/2014/05/11/italia/cronache/noi-ultr-del-napoli-onore-botte-e-favori-dalla-camorra-HXDJiNsqklZRtMbLTkaFVP/pagina.html) alla quale il quotidiano torinese ha riservato un’intera pagina domenica mattina. Infiltrata (a detta sua) in una riunione della Curva A, ha riportato le seguenti parole: “Domenica vogliamo vendicare Ciro ma pure gli vogliamo portare rispetto perché sta ancora in ospedale e quindi se botte voleranno, sarà distante dall’Olimpico”. Ora le cose sono due: o la giornalista si è camuffata in una gara di tresette di arzilli pensionati a Mergellina, quindi si è inventata tutto, o è stata presa in giro dagli stessi tifosi del Napoli tra i quali si era mischiata, evidentemente non proprio in incognito. In entrambe i casi è grave che, all’intera pagina pubblicata domenica, non sia seguita una sola riga in cui si ammetteva il clamoroso fallimento dello “scoop”, dal momento che i napoletani erano rimasti tranquilli a casa propria. E lo stesso Alessandro Antinelli della Rai, forse non pago dell’indecente diretta del Servizio Pubblico nei minuti che precedettero Fiorentina-Napoli, domenica pomeriggio, a un’ora dalla sfida dell’Olimpico, non si è soffermato sulle scelte di Garcia o di Conte, ma sul rischio di infiltrati napoletani allo stadio in cerca di vendetta.

    In sostanza, ancora una volta i tifosi azzurri si sono mostrati più intelligenti di quanto li vogliano dipingere. Ricordate gli scontri annunciati prima di Napoli-Cagliari, o le 30mila magliette ordinate con la scritta “Speziale Libero” che avrebbero dovuto riempire la Curva A? Bufale, tutte bufale. Sempre in un’unica direzione. O forse no, qualcosa sta finalmente iniziando a cambiare. “Merito” degli indecenti striscioni dell’Olimpico inneggianti “Gastone”, che hanno spostato l’attenzione dei media anche sulla tifoseria giallorossa: sarà mica che, non reggendo più la tesi del “gesto sconsiderato di un folle” che hanno tentato di far credere a tutti, ora è il caso di guardare anche un po’ in casa di chi ha sparato? Il primo a farlo è stato Alessandro Catapano ( http://www.gazzetta.it/Calcio/10-05-2014/roma-caccia-commando-capi-ultra-ordinano-spedizione-80629651121.shtml ), sempre domenica, in un articolo chiaro e ben scritto pubblicato dalla Gazzetta dello Sport. Ci sono voluti otto giorni. Ma meglio tardi che mai.

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