Misuriamoci la palla. E tifiamo Napoli

Basta contestare, se pretendessimo dalla nostra città quello che pretendiamo dalla squadra, diventeremmo in pochi anni una metropoli europea. Anzi svizzera
  • www.iamnaples.it

    di Gianmario Mariniello

    Fossi stato a Napoli, ieri sera sarei andato allo stadio per sfregio. Dopo anni, ho finalmente capito cosa vuol dire "occasionale". Come si possa contestare - disertando lo stadio - una squadra che per la prima volta nella sua storia finisce prima in un girone di qualificazione in Europa? Ma ci vogliamo misurare la palla oppure vogliamo continuare a fare voli pindarici, con frasi assurde tipo "meritiamo di più"? Che vuol dire? Vogliamo amare cosa va bene nella nostra terra, invece di godere solo quando le cose vanno male? Come è possibile che vi sia tale furia distruttrice, dai tifosi ai giornalisti? Mai nella nostra storia siamo stati per così tanto tempo ai vertici. Diego fu un'eccezione, ma quel Napoli vinse pure poco, considerando D10S, la crisi della Juve negli anni '80 e il calcio italiano ai massimi al livello europeo. Altri tempi. Oggi il Napoli è un cantiere. Come pochi ve ne sono a Napoli, metro a parte. Giusto chiedere di più. Assurdo pretendere la luna. Oppure facciamo un patto: pretendiamo da Napoli quanto pretendiamo dal Napoli. In pochi anni diventeremmo una città europea. Anzi, svizzera. Auf Wiedersehen.

    Condividi questo post