Curva A, addio alla federazione dei gruppi ultras: “Il movimento non può esistere solo per le partite in casa”

Con un comunicato diffuso proprio nel giorno del 90esimo anniversario del Napoli, il tifo militante mette fine al raggruppamento unitario. Con il probabile ritorno dei vecchi striscioni e delle trasferte
  • di Errico Novi

    E' la fine di una storica fase per il tifo azzurro, non è detto che sia un epilogo per l'epopea ultras partenopea: il “Movimento Curva A” annuncia lo scioglimento della “federazione” con un comunicato, stampato e diffuso con un volantino proprio nel giorno del 90esimo anniversario del Napoli. “Abbiamo avuto modo di riflettere e siamo giunti alla conclusione che un movimento così coerente e valoroso non abbia più motivo di esistere solo per attività casalinghe che facilitano il lavoro di chi ci reprime”, si legge sullo stampato. Un riferimento abbastanza chiaro alle discussioni tra i gruppi riguardo alla tessera del tifoso, che alcuni tra i “vecchi” della curva da tempo propongono di sottoscrivere. L'addio al raggruppamento unico del tifo militante dovrebbe riportare in curva A i vessilli delle singole sigle che si erano riunite sotto l'unico striscione: Mastiffs, Vecchi Lions, Teste Matte, Brigata Carolina, Rione Sanità, Fossato Flegreo, oltre alla parte dell'ex Masseria che ha scelto di non spostarsi in curva B, ovvero il nucleo Vecchio Ideale. Ecco di seguito il testo del comunicato, che trovate riprodotto anche in foto.

    “Napoli 1 agosto 2016 - Con rammarico, ma con onore e dignità comunichiamo lo scioglimento del “Movimento Curva 'A' Napoli” - Siamo arrivati a tale decisione dopo lunghi anni di confronti, cercando di analizzare punto per punto, passo per passo, le motivazioni che ci hanno portato alla decisione di non aderire alla Tessera del Tifoso. Dal primo giorno che l’abbiam lottata eravamo rimasti già soli, non scoraggiandoci affatto, ma trascinati dall’istinto che solo i veri uomini hanno, e non potendo fare a meno dell’elemento essenziale di un ultras, cioè la trasferta. Abbiamo iniziato ad affrontare trasferte in modo ‘clandestino’, pagando con infamità, arresti e diffide, rendendo la vita difficile a chi non voleva la nostra presenza… Passati otto lunghi anni lontano dai settori ospiti, abbiamo avuto modo di riflettere e siamo giunti alla conclusione che un movimento così coerente e valoroso non abbia più motivo di esistere solo per attività casalinghe che facilitano il lavoro di chi ci reprime. Ringraziamo dal primo all’ultimo i ragazzi che ne hanno fatto parte, ricordandogli che, il 'Curva A' è stato motivo di esempio di numerosi movimenti italiani. Scompare un nome, ma non gli uomini e la loro militanza”.

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