Il Napoli Club di New York, tra calcio e cultura partenopea

La napoletanità vibra fiera nella Grande Mela
  • telegraph.com

    di Antonio Moschella

    Nella centralissima Union Square, ma lontano dalle stradine di Little Italy ingolfate di trattorie italiane, si trova il ristorante Ribalta, fondato poco più di un anno fa da Rosario Procino, napoletano del Vomero. Grazie alla collaborazione dei vicepresidenti Pasquale Cozzolino e Luca Dombre, oltre ad altri conterranei quali Giovanni Iovine, Nedo Bellucci e Nicola di Fiore, all'incirca un anno fa Procino ha usato la struttura di Ribalta per istituire il Napoli Club New York. Risultato: 80 soci attivi, la maggior parte dei quali napoletani o campani, che si riuniscono non solo in occasione delle partite del Napoli ma anche per cene di rito che cementano lo spirito di gruppo. Ogni socio si abbona annualmente pagando una quota di 35 dollari ed ha in omaggio un gadget, che l'anno scorso era un berretto mimetico in richiamo alla peculiare terza maglia della squadra. Oltre agli immigrati di prima generazione, non mancano gli americani di origini italiane come Sal Ruzzolino, un manager di Wall Street che ha conosciuto il club quasi per caso e ora ne è parte integrante. "Il tutto ha avuto inizio quando abbiamo deciso di trasformare il ristorante in punto ritrovo dei napoletani a New York", racconta Procino. "Una volta comprato il locale abbiamo notato la grande parete bianca ed abbiamo pensato subito a un maxischermo dove proiettare le partite. E negli ultimi mesi siamo diventati il polo del calcio italiano a New York, perché qui vengono i tifosi di tantissime altre squadre". Ma il Napoli Club New York vuole essere un connettore attivo non solo con il gli azzurri, ma anche con la cultura partenopea nel suo complesso. Procino è grande amico dell'attrice Clarissa Burt, "madrina" del club, con la quale sta organizzando una rassegna cinematografica dedicata a Massimo Troisi.

    Ma l'operato del club non si ferma qui: Procino è stato ospite del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis per il match tra Napoli e Lazio del 13 aprile di quest'anno allo Stadio San Paolo, conclusosi quattro a due per gli azzurri. "Con il presidente c'è un buon rapporto personale, nonostante lui non sia mai venuto in sede, visto che la maggior parte delle volte si reca a Los Angeles", dice Procino. In pochi sanno che grazie all'operato dei vertici del club lo stesso De Laurentiis è stato messo in contatto con il sindaco di New York Bill De Blasio, tifosissimo del Napoli, che ha ricevuto in regalo una maglietta della squadra firmata da tutti i giocatori. Durante la finale di Coppa Italia del 3 maggio scorso il locale era stato riempito da circa 250 persone tra cui alcuni tifosi napoletani provenienti da Rochester, una città a 7 ore di macchina da New York. Anche se nei ricordi di Rosario e Pasquale resterà indimenticabile il 3 a 0 della semifinale di ritorno contro la Roma, quando, incuranti della neve, in tantissimi si erano piazzati fuori dal locale stracolmo per assistere all'incontro. Ormai il club e il ristorante esercitano la funzione di elemento aggregante per tutti i napoletani di New York, anche quando non vi sono partite. In merito al mercato estivo del Napoli Procino si rimette al giudizio di Rafa Benitez, del quale si fida ciecamente. "Per ora non possiamo che aspettare e sperare, dato che praticamente ancora non c'è stato nessun movimento, a parte l'acquisto di due sostituti come Michu e Koulibaly. Aspettiamo rinforzi a centrocampo e un difensore all'altezza da affiancare ad Albiol".

    Tratto da “Il Mattino”

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