Extravascio, il derby delle due Sicilie di Don Ciro

Palrmo-Napoli, un incrocio di storia commentato dal nostro guardaporte.
  • di Manfredi "Freddy" Adams

    Mi dovete scusare il ritardo, sapìsseve dove sono stato dopo anni che non facevo un'uscita...Intanto vi ribadisco che Palermo – Napoli pe’ nnuie appassiunati anche di Storia nunn’è na partita normale. È il derby delle Due Sicilie, la nostra antica Nazione prosperosa (se paragoniamo i dati del benessere con altri Stati dell’epoca), della quale già ho avuto modo di parlare in occasione della partita di andata, e della quale il nostro illustre inquilino Don Salvatore ne ha spiegato genesi e particolarità. Quando a settembre, prima della partita, ll’addumandaje del Napoli, isso me rispunnette che per questa partita non riusciva ad essere tifoso al 100%: <<Il senso di appartenenza ad una terra dal glorioso passato, infatti, travalica anche il legame con i propri colori calcistici>>. 
     
    Hai capito? Eh eh, tanta roba. Da allora l’ho seguito nei suoi discorsi, pure pecché spisso, nel Vascio, sono venuti tanti signori a studiare con lui ed a scambiarsi libri sulla revisione della Storia che sfacciatamente stanno ancora insegnando dint’ ‘e scole, e cioè che il Sud è stato sempre arretrato e popolato da gente debosciata. Meno male che ultimamente studi della Banca d’Italia confermano che solo con l’Unità d’Italia si è creato il sottosviluppo del Mezzogiorno, e, se lo dicono in TV e sui giornali personaggi illustri e non certo “di parte” come Anita Garibaldi (pronipote di Giuseppe alla trasmissione Porta a Porta), Eugenio Scalfari in un’intervista di Antonio Gnoli, Paolo Mieli alla Biennale Democrazia di Torino, Giovanni Floris nel suo ultimo libro e Giordano Bruno Guerri continuamente (il Revisionismo “è un dovere di tutti gli storici”), allora c'è da crederci!
     
    Da cunto esce cunto, così Don Salvatore mi ha pure parlato della successiva ribellione del popolo meridionale alle promesse fatte da Garibaldi e non mantenute dai Savoia. E di come il nostro Regno capitolò definitivamente dopo la strenua difesa dei soldati di Gaeta, ultimi baluardi spazzati via dalle bombe del sanguinario Cialdini. Cosa c’entra? Eheh...Sono stato a Gaeta!! Don Salvatore ed i suoi amici mi hanno invitato alla Commemorazione. Fino ad oggi nun sapevo che ogni anno a Gaeta si riunisce tanta gente per commemorare i caduti di un assedio. L’ultimo assalto dei “fratelli d’Italia”, quello che ha dato il colpo di grazia al Regno delle Due Sicilie. Un Regno che aveva una serie di primati e di eccellenze in tutti i campi: non è vero che eravamo arretrati!! Documenti ineccepibili conservati negli Archivi di Stato lo certificano! Avevamo una grande flotta e le migliori navi al mondo, e il graduale sviluppo delle nostre industrie erano modello per altri Paesi in Europa. Hanno cancellato tutto i nostri fratelli d'Italia... Compreso le vittime della sacrosanta ribellione etichettata come brigantaggio. Oggi capisco pecché nei libri di storia che i nostri figli sono costretti a studiare, hanno scritto che il Risorgimento è stato un periodo epico e traboccante di eroi che hanno “fatto” l’Italia. Lo hanno fatto perché erano troppe le bugie da nascondere ad una nuova Nazione e tutte ripugnanti… era l'unico modo per donare verginità e fierezza ad una Patria che nasceva con simili orrende questioni.
     
    A Gaeta aggio canusciuto perzone con idee chiare. Persone che hanno spiegato come è nata la “questione meridionale”. E con dati alla mano, hanno dimostrato come gli investimenti in infrastrutture (strade, ferrovie, industrie, economie) abbiano privilegiato unicamente la parte più settentrionale dell’Italia (come fanno ancora oggi, degni eredi di quei primi governanti), lasciando qualche briciola al resto del Paese, facendolo sentire addirittura in colpa per non sfruttare questa opportunità che il Cielo gli concedeva. Ho conosciuto persone che hanno a cuore le sorti di un pezzo importante d’Italia e vorrebbero cancellare questo terribile secolo e mezzo di storia negata. Ho conosciuto persone con il petto gonfio di orgoglio, quell’orgoglio che spietati personaggi hanno voluto piegare con tutti i mezzi possibili, soprattutto inculcando scientificamente interpretazioni perverse sulle genti del Sud facendole sentire figlie di un dio minore, facendole sentire colpevoli per il solo fatto di essere al mondo. Ho respirato anche tanta speranza, c'è una nuova ventata culturale che deve assolutamente fare pace col passato per capire dove siamo diretti. 
     
    In questo weekend di emozioni 'o Napule cu' chi ti va a giocare? Col Palermo. Il derby delle nostre antiche capitali. Che destino... Si parlava poco prima di come Napoli e Palermo erano le città faro dei secoli scorsi, ed erano nella stessa nazione. Incredibile ma vero!! Come se il destino sapesse già tutte cose. E nell'albergo del Convegno eravamo tantissimi a vedé 'a partita. Ma contro il Palermo nun ce steva tutta chella foga 'e fà 'o tifo, era comme si se jucasse contro fratelli. Bella atmosfera, ma chillu povero guaglione a porta, si, Rafiluccio, ce ha sùbbeto fatto 'ntussecà! 'O ddico sempe, chi joca con la nostra maglia va sostenuto. Sempe! Però a chisto 'o vulimmo pure proteggere. Nunn'è possibile ca va mmiez' 'o campo a ffá figure 'e niente è nisciuno lle dice: "Rafilù, figliolo... Sei quello più bisognoso di aiuto e te ne abbiamo dato tanto, ma tanto. Nonostante tutto abbiamo pensato di aiutarti ancora di più, visto che tu non ti aiuti da solo. Ti diamo l'opportunità di pensare ai tuoi errori, al tuo mestiere, alla tua vita, mettendoti un po' da parte, come si fa con tutti. Non è una questione personale, ma è evidente che hai bisogno di rilassarti un po'. Abbiamo preso un altro portiere per questo. Giocherà finché sarai di nuovo pronto, meglio di prima." Stesso discorso pe' chill'ato brasiliano, Giorgetto... Se vanno a vedere, con un biglietto ne possono viaggiare due, si informassero! È tempo di offerte, non viaggia più nessuno. Approfittatene!!
     
    Cosa posso aggiungere? Che v'aggia dicere cchiù? È normale che per noi, quasi cinquanta cristiani a vedè 'a partita, era fernuta cu chillu tiro da centrocampo che Lazar (mò ce vole, proprio contro a nnuie aveva resuscità dalla coppa d'Africa) ha pruvato. 
    Ma la prestazione pessima non mi ha tolto la gioia di aver fatto un'esperienza troppa bella e grossa, peccato aver canusciuto solo a 70 anni queste cose. Spero che tanti giovani possano continuare sulla via della ricerca del proprio passato (tenuto ignobilmente nascosto) per gridare una nuova consapevolezza al mondo, e forza Napoli ed il Napoli!
     

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