I punti persi con le piccole: questione di mentalità o di intensità?

Altro che distrazione o mancanza di atteggiamento vincente: per reggere il modulo di Benitez per un’intera stagione serve una rosa dalla qualità media più elevata di quella attuale. E non di poco
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    di Domenico Zaccaria

    Diciamocelo chiaramente: dopo la vittoria della Roma contro il Parma il secondo posto è una chimera. Otto punti da recuperare (nove in realtà, considerando gli scontri diretti) in sette partite sono un’enormità per questo Napoli grande contro le grandi e balbettante contro le piccole. “Questione di mentalità”, si è sempre ripetuto in questa stagione per giustificare i passi falsi contro Sassuolo, Bologna, Chievo, Genoa, Livorno e tutte le squadre che hanno frenato il cammino degli uomini di Benitez. Una mentalità vincente che si costruisce col tempo, attraverso la capacità di mantenere lo stesso livello di concentrazione quando si   affronta una gara di Champions League piuttosto che una formazione di bassa classifica del campionato italiano. Ma siamo proprio sicuri che si tratti di una questione di mentalità, e non piuttosto di intensità? Ovvero del ritmo e del pressing forsennato che in Serie A devi essere in grado di mettere in campo contro tutte le squadre, a differenza di quanto avviene negli altri campionati? Siamo stati sin dall’inizio, e continuiamo ad esserlo, fieri sostenitori della rivoluzione targata Benitez. Ma a questo punto della stagione   il -17 dalla Juventus e il -9 dalla Roma impongono una riflessione: il modulo tanto caro all’allenatore spagnolo è molto europeo ma molto poco italiano? Ovvero è in grado di garantire grandi prestazioni in una decina di occasioni ma non assicura la continuità di risultati necessaria a vincere lo scudetto? Il dubbio resta e non sarà certo la netta vittoria sulla Juventus a spazzarlo via. L’impressione è che per tenere botta un’intera stagione con il 4-2-3-1 Benitez avrà bisogno di tanti rinforzi: via gli ex fedelissimi di Mazzarri, via i (troppi) giocatori non all’altezza del Napoli e dentro diversi calciatori funzionali al modulo e in grado di innalzare il livello medio della rosa. Perché giustificare i punti di distacco accumulati in campionato parlando di semplici “cali di concentrazione” vuol dire mettere la testa sotto la sabbia. E far finta di non sapere che i 4-5 giocatori chiave in rosa stanno tirando la carretta da inizio stagione senza poter mai rifiatare, e senza avere alle loro spalle ricambi all’altezza. 

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