Caro 25 aprile, liberaci da…

Extranapoli vive la Festa della Liberazione a modo suo. Perché ogni tifoso azzurro vorrebbe lasciarsi alle spalle qualcosa
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    Caro 25 aprile, liberaci da tutti i cori con espressioni ultimative, da “devi vincere” a “volete fare gol”: perché il tifo è esortazione, mai intimazione.

    Caro 25 aprile, liberaci dalle trafile burocratiche che oggi siamo costretti a fare per vedere una partita: dopo la lettura delle istruzioni per l’acquisto dei biglietti di Fiorentina-Napoli alcuni tifosi sono caduti in una sindrome apoplettica simile a quella del pistolero preso a botte in testa da Bud Spencer all’inizio di “Continuavano a chiamarlo trinità”.

    Caro 25 aprile, liberaci dalla versione remix di ’O surdato ’nnammurato: fa che Totò Savio, che nella versione classica accompagna Massimo Ranieri con una dolcissima chitarra, lasci per un attimo il paradiso dei musicisti in cui oggi certamente si trova, appaia in sogno a De Laurentiis e gli rivolga un po’ di maleparole prese in prestito da una delle tante canzoni che lui (Savio) ha scritto per gli Squallor.

    Caro 25 aprile, libera Insigne dalla fissazione del tiro a giro: se tutte le volte che quest’anno ha provato ad effettuarlo avesse invece messo dentro un assist, oggi avremmo più punti della Roma.

    Caro 25 aprile, libera Massimo Mauro dall’ossessione compulsiva nei confronti del Napoli, fagli capire che la vita è piena di cose belle e se è il caso fagli apparire in sogno Renato Carosone che gli canta “Pigliate ’na pastiglia sient’amme”, magari gli passa subito.

    Caro 25 aprile, liberaci dai rafeliti a corrente alternata, quelli che basta un pareggio fuori casa e si ricredono per capirci.

    Caro 25 aprile, liberaci da quei tifosi che ti scrivono su Whatsapp alla fine del primo tempo e pretendono di fare già analisi tecnico/tattiche.

    Caro 25 aprile, liberaci da quel tuo amico finto distaccato dal calcio (di certo non simpatizzante degli azzurri) che puntualmente ti chiede: “Oggi con chi gioca il Napoli?”.

    Caro 25 aprile, liberaci dagli stucchevoli post partita sui principali network televisivi. Trasmissioni a tesi dove predomina la disinformazione.

    Caro 25 aprile, liberaci dalle vedove di Mazzarri e Cavani. Che stanno già comprando l’abito nero in vista degli addii di Britos, Dzemaili e Pandev. Per non parlare di Radosevic.

    Caro 25 aprile, liberaci dalle seguenti espressioni: “Salire sul carro dei vincitori”, “dividersi la posta in palio” e “sciabolata”. Anzi, quest’ultima no: Sandro Piccinini andrebbe in crisi.

    Caro 25 aprile, liberaci da tutti quelli che per il fatto di essere stati a Gela e a Martina Franca ora pretendono la patente del tifoso doc. A saperlo ci andavo anche io: in fondo la Sicilia e la Puglia sono tra le mie regioni preferite.

    Caro 25 aprile, liberaci da tutti i giornalisti che per mesi hanno scritto di Mascherano a Napoli; che al blocco del mercato del Barcellona hanno gridato all’acquisto sfumato; e che appena lo stop ai Blaugrana è stato revocato hanno scritto che Mascherano andrà in Inghilterra.

    Caro 25 aprile, liberaci dai calci d'angolo, tanto è una vita che non li sappiamo battere.

    Caro 25 aprile, liberaci da Zuniga: magari scopriamo che ha cambiato sesso perché la storia del recupero non sta in piedi.

    Caro 25 aprile, liberaci dai chili in eccesso di Higuain: le sfogliatelle e le mozzarelle sono ottime ma si deve contenere.

    Caro 25 aprile, liberaci dalla maglia mimetica. L'ho pure comprata ma porta sfiga non solo in campo: l’unica volta che l'ho indossata giocando a calcetto mi sono rotta il menisco.

    Caro 25 aprile, liberaci da chi vive a Napoli e non tifa Napoli... Ma dico io come si fa?

    Caro 25 aprile liberaci dai consessi di giornalisti che odiano la società, che l'avevano tanto amata, che campano da anni parlandone male, che fingono di parlarne bene, che sono tifosi solo per una pay-tv, che sono amici di Mazzarri e pure di Agostinelli.

    Caro 25 aprile liberaci da Britos. Sono convinto che presto capirà qual è il suo sport.

    Caro 25 aprile liberaci da quelli che non sanno sognare. Perché credono di essere i più svegli di tutti.

    Caro 25 aprile liberaci dal coro "in un mondo che non ci vuole più, canterò di più". Per carità, bello, anche se un po' cupo. Il problema è che appena parte, tempo cinque minuti la squadra avversaria ci ha segnato (almeno) un gol.

    Caro 25 aprile, liberaci dalla stampa nazionale che ha messo così tanta pressione sul Napoli - ingiustificata - che a Rafa a momenti veniva l'ernia.

    Caro 25 aprile, liberaci dalle battute di Gene Gnocchi alla Domenica Sportiva. Non hanno mai fatto ridere. Quelle sul Napoli, poi...

    Caro 25 aprile liberaci dalla maledizione di Hamsik. Noi siamo gente di Marek, a queste cose ci crediamo. Torna capitano!


     

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